Teatro di libertà contro i conformismi 

Storo, domani sera lo spettacolo “Scintille”: storia di donne e di uomini vissute in condizioni difficili



STORO. Teatro, libertà, ribellione contro tutti i conformismi e l'autoritarismo del potere. Domani la sala-cinema dell'oratorio di Storo ospiterà "Scintille" l'ultima opera della compagnia teatrale "I Teatri della Viscosa", dedicata per l'appunto a raccontare la vita di uomini e donne che con le loro azioni hanno incarnato il desiderio di libertà e di cambiamento di un mondo ritenuto ingiusto.

A proporre la serata assieme ai "Teatri della Viscosa"c'è l'associazione culturale Doc ("Destinazione Ostinata e Contraria" in onore di Fabrizio De Andrè). Corrado Pellizzari, uno dei suoi membri più attivi, spiega così l'iniziativa: «"Scintille" non è il solito "reading". Al contrario, vuole essere un omaggio a quelle storie che non possono essere ridotte in un romanzo, storie di donne e uomini vissute in epoche differenti in condizioni molto diverse ma uniti dalla volontà di cambiare, come la storia di Silvio Corbari l’attore unitosi al Gruppo di Azione Partigiana del "Camion Fantasma" che con le sue incursioni e travestimenti divenne noto per le celeberrime "beffe di Corbari", o come a storia di Louise Michel, la poetessa e insegnante della Comune di Parigi della primavera 1871 che, a differenza di tanti altri artisti, non si limitò a cantarne le lodi ma si schierò in prima linea per difenderla. O ancora come la storia di Giordano Sangalli che giovanissimo, a 16 anni, partì da Roma, da Tor Pignattara, verso il Monte Tancia per fare il partigiano e lì morì per salvare un amico ferito o come Antonio Mariano, un fricchettone che la sera del 12 marzo 1977, nel pieno dello scontro fra movimento studentesco e forze di polizia, con Bologna assediata dai blindati suona il pianoforte da in cima a una barricata».

Per Pellizzari ad andare in scena sarà «Una nuova epica non fatta di eroi ma da ribelli. Non fatta da semidei ma da donne e uomini fatti di carne, ossa e volontà di resistere. Persone che davanti ai soprusi e alle ingiustizie non hanno chiuso gli occhi e non le accettato passivamente ma che si sono impegnate con dedizione per cambiare queste situazioni con genio e creatività, pagando care le conseguenze di queste azioni. Storie che contengono un’epicità in sé e non hanno bisogno di trucchi teatrali per renderle vive».

Lo spettacolo avrà ingresso gratuito con offerta libera e sarà accompagnato da musica dal vivo ed effetti sonori a complemento della narrazione. Merita parteciparvi. (s.m.)















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