val rendena - cia attacca apt e comunità 

«Tassa di soggiorno, atteggiamento schizofrenico»

VAL RENDENA. La protesta contro l’ingiusta tassa di soggiorno degli appartamenti della Val Rendena del Comitato “No tassa ingiusta” ha ottenuto il semaforo verde della seconda Commissione del...



VAL RENDENA. La protesta contro l’ingiusta tassa di soggiorno degli appartamenti della Val Rendena del Comitato “No tassa ingiusta” ha ottenuto il semaforo verde della seconda Commissione del Consiglio provinciale di Trento. Con tre astenuti, la “seconda Commissione” ha approvato «l’imposta passa da 50 a 25 euro per ogni persona ospitata in appartamento, su base annua, accogliendo le richieste di Apt e Comunità di Valle delle Giudicarie». Parallelamente, ha accolto la richiesta «della Comunità della val di Fiemme di elevare l’imposta al tetto massimo previsto dalla legge provinciale di 50 euro a posto letto all’anno». Claudio Cia, consigliere provinciale di “Agire per il Trentino” si chiede «perché l’Assessore all'agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca Michele Dallapiccola (Patt) si dice soddisfatto per la scelta della val di Fiemme? Visto che in Val Rendena il precedente aumento dell’imposta di soggiorno ha già provocato molti disagi, dal momento che per quest’anno l’importo non verrà abbassato, nonostante le coraggiose proteste di un gruppo di cittadini». Cia non risparmia Apt d’ambito e Comunità delle Giudicarie definendo «schizofrenico il loro atteggiamento. Prima hanno chiesto l’aumento massimo dell’imposta di soggiorno per poi chiederne l’abbassamento, casualmente in vista delle elezioni provinciali».

Il consigliere Cia sottolinea «in val di Fiemme i proprietari di alloggi turistici pagheranno 50 euro, per poi abbassare l’importo grazie all'intercessione dell'Assessore?». Poi fa una domanda che anche il Comitato “No tassa ingiusta” si è recentemente posta «chi può garantire che gli importi non verranno ancora aumentati in futuro?» Cia conclude: «Giocare in questo modo con i tributi è da irresponsabili. Dopo aver seguito il caso della tassa di soggiorno in Val Rendena, abbiamo proposto sia una mozione che un disegno di legge, perché l’unico modo per non creare più problemi del genere nel settore turistico è cambiare questa tassa incostituzionale, oltreché assurda dal momento che grava ancora sulla testa dei proprietari degli alloggi, anziché sui turisti, a prescindere se affitteranno o meno». (w.f.)













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