valle del chiese - l’analisi del comandante bertuzzi 

«Tanti sprovvisti di dotazioni invernali»

VALLE DEL CHIESE. Già da sabato anche lungo i tornanti che da Tione salgono in direzione di Breguzzo la statale 237 del Caffaro è pulita dalla neve. Solo qualche breve rallentamento, soprattutto...



VALLE DEL CHIESE. Già da sabato anche lungo i tornanti che da Tione salgono in direzione di Breguzzo la statale 237 del Caffaro è pulita dalla neve. Solo qualche breve rallentamento, soprattutto negli abitati di Bondo e Breguzzo, dovuti allo sgombero dei marciapiedi. Non si sono riscontrati né feriti né incidenti: a rilevarlo il corpo di polizia municipale del Chiese che anche domenica ha pattugliato le strade per garantire transito sicuro e dare una mano agli automobilisti in difficoltà. «Nel ringraziare il personale che in questi giorni si è adoperato per risolvere le criticità del traffico - avverte il comandante Stefano Bertuzzi - dobbiamo evidenziare che molti mezzi pesanti, sia bus che camion, circolavano con dotazioni invernali inadeguate».

È il caso di un autotreno che venerdì trasportava legname e rimasto per ore bloccato all’Ampola, liberato grazie al lavoro di un mezzo sgombera neve. Anche sulla Ss 237, comunque, alcuni mezzi pesanti sono rimasti di traverso lungo la rampa che da Tione sale verso Breguzzo. Tra questi un autoarticolato italiano con gomme estive e catene da neve non omologate che si sono letteralmente frantumate nel tentativo di ripartenza. «Purtroppo - aggiunge Bertuzzi - la legislazione è molto carente e la sanzione è di 84 euro e nessun punto detratto dalla patente qualunque sia il veicolo trovato sprovvisto di dotazioni invernali. Manca anche una norma che pone un limite più alto dei 0,8 millimetri di battistrada agli pneumatici invernali che sotto i 1,5 millimetri diventano delle normali e usurate gomme estive». «Infine dobbiamo stigmatizzare il comportamento di alcuni automobilisti che nella nuova galleria di Pieve di Bono - conclude Bertuzzi -, che è tutta in curva, hanno superato lo spazzaneve perché il sale da questi lasciato sulla carreggiata colpiva il parabrezza anteriore». (a.p.)













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