«Per il vecchio ponte chiederemo la rimozione» 

Il Comune di Bagolino sta preparando il documento che sarà inviato a breve alla Soprintendenza di Brescia. Pezzarossi: «Vogliamo risposte chiare e scritte»


di Stefano Marini


LODRONE. «Stiamo preparando la richiesta a procedere con la rimozione del vecchio ponte da consegnare alla Soprintendenza di Brescia. In questo modo dovranno darci una risposta per iscritto invece di farlo a voce e a quel punto sapremo come muoverci». Parole e musica del vicesindaco di Bagolino, Giorgio Pezzarossi, interpellato riguardo ai lavori del nuovo ponte sul Caffaro, opera ormai nell'occhio del ciclone per una serie di problemi evidenti e da poco approdata in Parlamento grazie ad un'interrogazione presentata alla Camera dal deputato M5S Riccardo Fraccaro.

Che la giunta di Bagolino abbia poco gradito le raccomandazioni dalla Soprintendenza di Brescia sulla conservazione del ponte storico che separa Trentino e Lombardia lo si capisce bene dal tono di Pezzarossi, che aggiunge: «I lavori del nuovo ponte che sostituirà quello vecchio dovranno necessariamente partire a primavera, da qui ad allora è necessario sia trovata una soluzione alle varie perplessità sollevate. Non dovessero lasciarci procedere potremmo anche buttar giù il viadotto che abbiamo costruito quest'anno».

La Soprintendenza dice che se proprio il ponte storico va rimosso esso deve essere posizionato nei pressi della nuova opera in modo da mantenerne intatto il valore culturale. Trovare un luogo dove collocare la struttura in ferro del 1906 però non sembra cosa facilissima. L'unica soluzione possibile parrebbe essere la traslazione dell'antico manufatto di alcuni metri a monte della posizione attuale, operazione che però cozza con la presenza di un monumento ai caduti della prima guerra mondiale. Considerato che il monumento sorge proprio sul confine che un tempo separava Italia ed Austria, e che il Trentino si riunì alla prima proprio a seguito della Grande Guerra, si capisce perché anche quest'opera sia ritenuta significativa. Nelle ultime settimane s'era diffusa la voce che il monumento sarebbe stato spostato, ma Pezzarossi nega. «Non mi risulta alcuno spostamento del monumento ai caduti - dice il vicesindaco - quella era un ipotesi iniziale tramontata subito. La verità è che in questo momento sul ponte circolano tante bufale».

I problemi però non si fermano al parere della Soprintendenza. Così com'è oggi, appare piuttosto chiaro che autotreni e autobus avrebbero grande difficoltà ad impegnare lo svincolo formato dai 2 ponti mantenendo l'angolo di curvatura previsto nel progetto definitivo e confermato in quello esecutivo. Esso appare, infatti, troppo limitato sia per quanto riguarda il lato bresciano che per quello trentino, laddove i mezzi pesanti che volessero procedere in direzione Bondone - Baitoni non potrebbero far altro che invadere la corsia opposta bloccando le auto quindi il traffico. Sarebbe un paradosso, visto che oggi il ponte del 1906 permette il passaggio di un auto e di un camion in contemporanea (non di 2 autoarticolati però), a cose fatte si rischierebbe di aver speso 3 milioni e 700 mila euro per peggiorare la viabilità invece di migliorarla.













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