Parco, via libera a bilancio e Piano attività 

Masè: ma i contributi calano, programmare è impossibile. Ok agli incentivi per il recupero ambientale



STREMBO. Investimenti diretti con appalti di oltre 800 mila euro nonché la manutenzione da parte degli operai del Parco di 112 km di strade e 120 km di sentieri (per una diretta amministrazione di 820 mila euro): sono solo alcune delle cifre relative ai lavori realizzati nel corso del 2018 emerse nella riunione di lunedì scorso del Comitato di gestione del Parco Naturale Adamello Brenta. Tra le comunicazioni, il presidente Joseph Masè ha anticipato la data del prossimo Comitato, che sarà convocato il 28 gennaio per trattare la Variante al Piano di Parco, con la revisione delle norme di attuazione e la richiesta di ampliamento dei confini avanzata dal Comune di Sella Giudicarie.

Il direttore Cristiano Trotter ha dunque spiegato dettagliatamente i due strumenti principali della programmazione triennale dell’ente: il bilancio di previsione finanziario 2019-2021 e lo schema di Piano triennale delle attività 2019-2021. Entrambi i punti all’ordine del giorno sono stati approvati all’unanimità. In via prudenziale, considerato cioè solo le entrate di cui si ha già certezza, il Bilancio del Parco per l’anno 2019 ammonta a 3.664.693 euro, di cui 411.500 euro per la parte degli investimenti, in conto capitale (di questi 111.500 euro sono fondi assegnati da vari Comuni dell'area a Parco per la manutenzione della rete sentieristica, mentre 300 mila sono i trasferimenti provinciali), e 3.253,193 euro in parte corrente, dati da 750 mila euro di entrate extratributarie (ovvero le entrate proprie derivanti dai servizi erogati dell’ente come la mobilità, le Case del Parco, la vendita dei gadget, l’utilizzo del marchio), e da 2.503.193 euro di trasferimenti correnti da amministrazioni pubbliche e da imprese. In termini assoluti, le entrate correnti complessive subiscono a valere sull’esercizio 2019 un’ulteriore contrazione rispetto al bilancio assestato 2018, derivante da minori assegnazioni provinciali. Per quanto riguarda le spese più importanti, sono state messe in evidenza la spesa per il personale che ammonta a 2.784.324 euro, tra dipendenti e stagionali, e 716 mila euro per l’acquisto beni e servizi. In merito alla continua riduzione dei trasferimenti provinciali, Masè, ha annunciato di volere incontrare a breve l’assessore per evidenziargli le difficoltà gestionali dell’ente e l’impossibilità di fare programmazione.

Approvato all’unanimità anche il “Regolamento per la formazione di Piani di Incentivi Finanziari” con il quale di anno in anno il Parco assegnerà dei finanziamenti «diretti a favorire la tutela ed il recupero ambientale, il recupero e la valorizzazione delle attività tradizionali agronomiche e zootecniche, di restauro dei manufatti edilizi ed altri interventi coerenti con gli obiettivi del Piano del Parco». In sostanza, anziché intervenire direttamente come sempre fatto, il Parco finanzierà chi all’interno dell’area protetta vorrà ristrutturare malghe, baite o ca’ da mont, secondo l’architettura tradizionale, installare dispositivi per il risparmio energetico, oppure sfalciare i prati, a favore di un generale vantaggio ambientale.













Scuola & Ricerca

In primo piano