L’area delle palafitte a Fiavé si trasformerà in “Parco” 

Avviato il progetto. Stanziati 430 mila euro per riqualificazione e valorizzazione archeologica  della torbiera, dove verrà anche ricostruito un villaggio dell’età del Bronzo antico e medio


Graziano Riccadonna


Fiavé. Allestimento del “Parco delle palafitte” di Fiavé, siamo ai preliminari. Nell'ambito del progetto di riqualificazione e valorizzazione archeologica e ambientale dell'area palafitticola della Torbiera di Fiavé, la Soprintendenza per i beni culturali si sta muovendo per affrettare i tempi. I giorni scorsi si è svolta la gara per affidamento lavori per la realizzazione del villaggio palafitticolo, ricreato secondo l’impianto originale e sulla base dei ritrovamenti dei passati decenni.

L’investimento

La spesa complessiva, 430 mila euro di cui 348.077 a base d’asta col massimo ribasso, servirà per realizzare il villaggio dell’età del Bronzo antico e medio. Ricordiamo che le Palafitte di Fiavé nel 2001 sono state inserite nella lista siti Unesco insieme a Ledro e ad altri 109 insediamenti in Italia, Austria, Svizzera, Germania, Slovenia. E’ molto soddisfatto il soprintendente Franco Marzatico: «Nel Parco delle Palafitte intendiamo fare dialogare archeologia e ambiente per accrescere sia conoscenza e sensibilità che attrattività del territorio per goderne il patrimonio culturale. Gli indirizzi concettuali seguiti nella progettazione del parco archeologico sono di natura educativa e formativa, ma anche ricreativa, considerato che tra i compiti dati alle istituzioni museali vi è anche quello di procurare diletto».

Il futuro parco

«Prevediamo la realizzazione di un percorso di visita accogliente e ricco di stimoli grazie a ricostruzioni scenografiche ad alto impatto esperienziale ed emozionale, che intendono coniugare la trasmissione divulgativa dei saperi con il gusto della scoperta e il coinvolgimento del pubblico, in un ambiente e in paesaggio preservato da sconvolgimenti antropici». A questo scopo l’area destinata all’esposizione è ricavata nelle vicinanze degli scavi archeologici, con un’opera di rinaturalizzazione di un ampio settore della torbiera occupato dalla pescicoltura. E si terrà conto degli scavi. «Un importante aspetto della progettazione del Parco è, infatti, rappresentato dall’impegno a mantenere uno stretto legame tra ricostruzioni e peculiarità dei villaggi di Fiavé – spiega Marzatico -. Ciò che permette di proporre spaccati di vita del II millennio avanti Cristo con una precisa aderenza con la realtà emersa dalle ricerche e distingue nettamente quanto propone il Parco fiavetano da tutte le realtà dove sono state riedificate palafitte». Insomma, in piccolo un Muse archeologico.

Il progetto esecutivo

L’allestimento del parco delle Palafitte gode di un progetto esecutivo dello stesso Soprintendente Franco Marzatico, a cura del direttore Ufficio beni archeologici Franco Nicolis e di quello dell’ufficio beni architettonici Michela Cunaccia. A sua volta il progetto del percorso espositivo nel parco è coordinato da Elena Zambotti, la predisposizione elaborati progettuali è di Annalisa Bonfanti, i contributi artistici e l’ideazione soluzioni espositive di Dora Giovannini, i rendering virtuali di Claudio Clamer.













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