Il versante dell’Alpo paradiso dei parapendii 

Sport e territorio. Il fenomeno sportivo si sta allargando fra Bondone e Storo e richiama centinaia di appassionati da tutta Europa. Il rovescio della medaglia? Sempre troppi incidenti


ALDO PASQUAZZO


Bondone - storo. I parapendii da queste parti vantano pure diverse “scuole”, ma è altrettanto vero che settimanalmente i soccorsi abbondano. L’ultimo in ordine di tempo è avvenuto l’altra mattina, quando all’Alpo sono intervenuti squadre dei vigili del fuoco di Bondone e Baitoni, soccorso alpino ma anche l'elisoccorso del 118. L’intervento, fa sapere Fausto Cimarolli, comandante dei pompieri di Baitoni e Bondone, è stato effettuato sul versante lungo l’Alpo, dove i parapendii sono soliti lanciarsi. Quattro appassionati erano intenzionati a scendere verso la Piana di Idroland, area dislocata ai margini del lago d’Idro, che ha tutte le caratteristiche per accogliere coloro che praticano parapendio.

Sport che attira

«Allertati dalla selettiva siamo intervenuti in massa per recuperare il cittadino germanico, di anni 39, che per cause tutte da accertare era volato nel lago per una trentina di metri. All’arrivo dell’elicottero il medico rianimatore è stato poi calato con il verricello sul posto, dove l’uomo è stato per prima soccorso e stabilizzato, quindi riportato in superficie e trasferito in elicottero al Santa Chiara». Il versante dell’Alpo attira ogni anno tante persone che praticano tale disciplina. «La zona non solo si presta ma è considerato il top per quanti praticano quella discesa dal cielo - spiega il comandante Cimarolli - In larga parte si tratta di nordici che operano a gruppi avendo alloggio in alberghi di zona oppure nel sottostante Camping al Miralago. Comunque a questa nuova emergenza i miei uomini si sono ben presto adattati e anche quando non ci fossi sanno cosa e come fare».

Partenza delicata

Ma al di là delle costatazioni di Fausto Cimarolli altri riscontri giungono da coloro che in valle sono soliti praticare o dare una buona mano ai piloti. «La fase più complicata è senz’altro riconducibile alla fase iniziale (decollo) e molto dipende anche dal vento. Talvolta una concausa è rappresentata dall'azione del pilota che una volta legato all’imbrago si fa magari prendere la mano e quindi sbaglia qualcosa».

Da una conta sommaria settimanalmente da aprile a settembre sono almeno un centinaio alla settimana coloro che nel fondovalle si esercitano con il parapendio. In massima parte di tratta di germanici o austriaci ma anche polacchi, Repubblica Ceka o comunque provenienti dai paesi dell’Est. La zona più gettonata è l'Alpo, ma altri non disdicono di calarsi dalle parti della cosiddetta Storo Alta (Canal), a monte di Faserno, oppure scegliere come base di atterraggio la zona ai margini del Sorino. Verso la Piana di Baitoni ci si imbatte pure attraverso corsi di Siv (simulazioni incidenti con voli obbligatoriamente dirottati su acqua).

Alla Olta de Spezial

Gli appassionati arrivano con station wagon, lasciano il mezzo alla Olta de Spezial (Sopravillo) e poi tutti su una sola macchina salgono in direzione della Canal, da dove poi una volta imbragati scendono attirando l'attenzione della gente. Messo piede a terra, quasi sempre in prossimità della statale, ricompongono il tutto per poi risalire e ridiscendere una o altre volte ancora.

Ma questi “angeli in sella” portano incremento economico e d’immagine? A rispondere un esercente della zona. «Alberghi, ristoranti, pizzerie. campeggi e gli stessi super mercati se ne stanno rendendo conto quanto incide tale flusso. E' gente che alloggia o che ha casa dentro la roulotte ma che comunque spende. Sbirciando in vista dei fine settimana solo nei due mega punti vendita a Cà Rossa di Storo ci si rende conto dell'andamento di quanto consumano e spendono».















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