Il rebus ponte Caffaro resta tale anche ieri un’altra fumata nera 

Vicenda imbarazzante. Vertice sui due manufatti con i rappresentanti delle amministrazioni coinvolte senza alcuna novità sostanziale. mancavano i dati sulle portate massime del vecchio



Lodrone. Lo stallo che riguarda la sempre più imbarazzante vicenda dei ponti sul Caffaro non si sblocca. Anche la riunione svoltasi ieri mattina fra i rappresentanti delle varie amministrazioni coinvolte (Provincie di Trento e Brescia, Comuni di Storo e Bagolino, servizi e strutture operative competenti) non ha portato grandi novità. Mancavano infatti i dati relativi alle portate che il vecchio ponte sul Caffaro può ragionevolmente sopportare in sicurezza.

Per questo ogni decisione è stata rimandata al futuro prossimo.

Il punto della situazione

«La riunione di ieri è servita a fare il punto della situazione – spiega il vicesindaco di Bagolino, Eliseo Stagnoli – c’eravamo io e il sindaco Gianzeno Marca per il nostro Comune, il sindaco di Storo Luca Turinelli e i rappresentanti politici e tecnici della provincia di Brescia e Trento. Abbiamo parlato delle condizioni di stabilità del vecchio ponte sul Caffaro ma non c’erano ancora i dati sulle portate che può effettivamente sopportare, per cui a oggi la situazione per ora rimane invariata. Col consigliere Bazzani della Provincia di Brescia ci siamo dati appuntamento alla settimana prossima, quando dovrebbero essere pronti dei dati puntuali sulla stabilità del ponte vecchio. Con quelli in mano potremo decidere il da farsi».

Le ipotesi in campo

«Le ipotesi in campo sono parecchie - spiega ancora il vicesindaco Stagnoli - ma è chiaro che nel caso in cui la struttura del 1906 dovesse risultare a rischio ci troveremmo di fronte a un grave problema. Potremmo, certo, aprire il ponte nuovo, ma senza modifiche sostanziali vorrebbe dire causare rallentamenti pesantissimi a tutto il traffico che in quel punto scorre fra Trentino e Lombardia. Per risolvere il problema abbiamo colto l’occasione per presentare le 2 soluzioni che a nostro avviso sono praticabili. Sistemare e allargare il vecchio ponte in modo da farci passare tutto il traffico in entrambe i sensi di marcia oppure rendere funzionale e scorrevole lo svincolo fra i 2 ponti, cosa che però richiede interventi di un certo peso. Per procedere nell’uno o nell’altro senso in ogni caso servono risorse, e anche su questo si è convenuto che nel prossimo incontro si dovrà ragionare su dati concreti».

Riunione interlocutoria dunque, con i dilemmi che restano quelli di sempre. Che soluzione tecnica adottare? E soprattutto, dove reperire il denaro necessario, visto che quello non abbonda mai?

Interrogativi che per il momento restano senza risposta. In 7 giorni si riuscirà a dipanare il bandolo della matassa a fronte di una situazione che appare immobile dal 2017? Dati i precedenti qualche dubbio è lecito avanzarlo.

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