il caso

Furti di bancali a Tione, l’indagine della Polizia locale delle Giudicarie

Si parla di un migliaio di bancali, l’indagine è partita dalle segnalazioni di alcune aziende della zona. Identificati gli autocarri di una ditta di trasporti trentina



TRENTO. Alla Polizia locale delle Giudicarie, durante l’inverno, sono arrivate diverse segnalazioni riguardanti ingenti furti di bancali marchiati “Epal” ai danni di aziende locali operanti principalmente nel comune di Tione. Dalla visione dei filmati della videosorveglianza comunale sono partite le indagini che hanno portato all’identificazione di alcuni autocarri riconducibili ad un’azienda di trasporti con sede in Trentino.

«Sulla base di queste informazioni – fa sapere la Polizia locale in un comunicato – veniva disposta un’attività mirata ad identificare i reali utilizzatori di tali veicoli simulando dei banali controlli relativi al Codice della Strada. Nel contempo venivano però posizionati dei localizzatori GPS per ricostruire il percorso di alcuni bancali utilizzati come esca».

«Avendo così uno scenario molto più chiaro, il personale della Polizia Locale, dopo un ultimo appostamento, seguendo la traccia GPS dei pallet, è entrata nella sede di un’azienda dove ha sequestrato il carico rubato, acquisendo presso la medesima ditta la documentazione relativa alle vendite sospette di bancali oggetto di furto, quasi un migliaio quelli acclarati».

«Anche se ai non addetti ai lavori può sembrare semplicemente un pezzo di legno, merce di scarto o comunque di modico valore, bisogna considerare che un pallet marchiato Epal, anche se usato, vale sul mercato più di 20 euro. Va da sé come molte centinaia di pallet spariti nel nulla costituiscano un danno economico ingente. Inoltre, senza voler fare allarmismo, va osservato che in altre realtà, non troppo lontane dalla nostra, dietro a questi furti si celano reati che vanno dal riciclaggio, alla false fatturazioni, un ambito quantomeno oscuro del trasporto e della logistica che a volte è gestito da organizzazioni malavitose».

Il fascicolo, dal punto di vista penale, è stato inoltrato alla Procura della Repubblica che sta portando a termine le indagini.













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