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Fibra ottica, obiettivo 200 utenze 

Il progetto Ceis-Brennercom: andranno raggiunte entro fine anno


di Graziano Riccadonna


PONTE ARCHE. La connessione Internet sta diventando un bene essenziale, come l’acqua, il gas e l’elettricità. E la rete in fibra ottica rappresenta attualmente il massimo in termini di tecnologia. Per questo si sta attrezzando il Ceis, Consorzio elettrico industriale di Stenico, sviluppando in collaborazione con Brennercom un progetto per il cablaggio in fibra ottica degli abitati di Ponte Arche e Cares. Molto attesa pertanto risultava la prima serata informativa di mercoledì scorso. La soglia posta da Ceis è di 200 utenze entro fine anno. Per questo, a partire dalla prossima settimana e fino alla fine dell’anno, Ceis ha attivato uno sportello per raccogliere le adesioni e dare le informazioni necessarie a quanti intendessero aderire all’iniziativa.

Va ricordato che la fibra ottica permette una trasmissione dei dati molto più veloce, efficiente ed affidabile. Il progetto prevede, in particolare, tre attori: il Ceis che si occuperebbe di posare la fibra ottica spenta utilizzando, per quanto possibile, i propri cavidotti in modo tale da ridurre i costi di investimento; Brennercom in quanto info-provider, cioè società autorizzata dal Ministero delle Telecomunicazioni per fornire servizi nell’ambito delle telecomunicazioni, dovrebbe, appunto, offrire il servizio; infine gli installatori elettrici locali, chiamati a implementare la cosiddetta “verticale”, cioè il tratto di fibra ottica che va dal contatore dell’energia elettrica fino alle utenze (in case, uffici, alberghi).

Sulla scelta di Brennercom abbiamo sentito il presidente Dino Vaia: «Circa un anno fa le Terme sottoscrivevano proprio con Brennercom un contratto che prevedeva la fornitura di servizi su banda larga garantita da un collegamento dedicato in fibra ottica partendo da un punto di accesso presso Trentino Network. Brennercom si rivolse primariamente al Comune di Comano Terme in quanto si pensava di sfruttare, per la posa della fibra, i cavidotti della pubblica illuminazione. È andata a finire che il Comune ha coinvolto Ceis, il quale ha non solo messo a disposizione i propri cavidotti di bassa tensione, ma anche un locale dedicato, presso la sua sede, atto ad ospitare l’apparecchiatura che illumina la fibra e permette l’erogazione del servizio. Da qui è partita l’idea di estendere la rete alle altre utenze di Ponte Arche come primo nucleo di un progetto di infrastrutturazione che, nel volgere di qualche anno, potrebbe estendersi all’intera valle». Perché si usa il condizionale? «Per il semplice fatto che non solo la zona di Ponte Arche, ma anche l’intera valle è considerata dagli operatori “a fallimento di mercato” e quindi dopo aver fatto degli approfondimenti economico-finanziari, Ceis ha deciso di condizionare la prosecuzione dell’operazione al gradimento reale sul territorio».













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