Cereghini replica agli attacchi di Caola 

Pinzolo, il sindaco precisa sul dipendente “dirottato”, sull’incarico per il marciapiede e su “Family”


di Stefano Marini


PINZOLO. A Pinzolo in questi giorni è andato in scena un duro scontro a colpi interrogazioni e risposte piccate fra il capogruppo della minoranza del Comune di Pinzolo Luciano Caola e il sindaco del Comune rendenero, Michele Cereghini. Il 31 gennaio Caola ha ripreso con una sua interrogazione comunale alcuni atti analoghi presentati al Consiglio Provinciale dai consiglieri Cia e Degasperi. In particolare Caola ha chiesto lumi sull'assunzione per via diretta di un dipendente che doveva essere collocato nello staff del sindaco e sarebbe invece stato dirottato all'ufficio tributi comunale, sulle motivazioni che hanno portato la giunta comunale ad annullare la nomina del referente per il distretto famiglia e sul fatto che sia stato assegnato un incarico diretto di progettazione al fratello dell'assessore comunale Diego Binelli per la progettazione preliminare di un tratto di marciapiede a Campiglio che sarebbe già stata realizzata nel 2013 dalla Provincia. Ieri il sindaco Cereghini ha preso carta e penna per rispondere, e a giudicare dal tono non l'ha presa benissimo. Il sindaco è partito con un escursus fitto di ruvidi riferimenti alla passata esperienza di Caola come consigliere di maggioranza allorquando egli avrebbe "assistito impassibile allo scippo perpetrato da una combriccola di imprenditori rampanti che, sfruttando il comportamento passivo dell'allora primo cittadino, si è impossessata della concessione della centralina al Cinglo, in barba alla nostra collettività".

Riguardo all'assunzione diretta di un membro dello staff del sindaco poi "girato" all'ufficio tributi, Cereghini ha ricordato a Caola che il 29 novembre 2016 il consiglio comunale ha licenziato all'unanimità una modifica al regolamento organico del personale dipendente e che lo stesso consigliere d'opposizione in tale occasione aveva espresso la seguente considerazione:"ben venga questa forma, questo regolamento, perché è una forma anche per girare, aggirare o superare lo scoglio del blocco delle assunzioni". Secondo il sindaco "prima si saluta come buona l'opportunità offerta dalla novità normativa per coprire un buco di importanza capitale nella pianta organica; poi, a copertura avvenuta, si grida allo scandalo".

Diversa la posizione del sindaco rispetto alla procedura di selezione del referente del "marchio Family". In questo caso Cereghini ammette l'esistenza di un "vizio amministrativo" del quale il responsabile della biblioteca e il segretario comunale si sarebbero assunti la piena responsabilità e quindi rivendica la scelta della di annullare in autotutela la nomina della commissione giudicatrice.

Infine l'incarico di progettazione del marciapiede "Fortini - Campo Carlo Magno". Cereghini inizia precisando come la parte politica sia "assolutamente estranea all'intero processo decisionale" di selezione dei professionisti perché se ne occupano gli uffici, secondo il principio di rotazione. Di seguito il sindaco ricorda come non sia vietato incaricare un professionista perché parente di un componente della giunta comunale e come la cifra dell'incarico fosse sotto i 10 mila euro e quindi di molto sotto a quella che permette gli affidi diretti. Quanto all'esistenza di una progettazione preliminare sul tratto oggetto dell'incarico, Cereghini afferma che lo studio in mano alla Provincia riguarderebbe un altro tratto di marciapiede e non quello affidato a Binelli. (s.m.)













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