storie trentine

Benzinai da quasi un secolo: Tione festeggia la famiglia Scandolari

Nata negli anni 20’ quasi per caso, oggi l’attività è un punto di riferimento nelle Giudicarie. Il sindaco Antolini: «Sono praticamente un’istituzione». Una storia familiare e imprenditoriale tutta da raccontare


Aldo Pasquazzo


TIONE. Ne mancano ancora cinque di candeline per fare cifra tonda, ma 95 anni di attività, benzinai e riparatori di bici, è comunque un traguardo degno di nota. E di festa. Che poi è ciò che è successo a Tione. La famiglia Scandolari ha visto all’opera quattro generazioni di benzinai. «Abbiamo lavorato e continueremo a farlo, sempre riconoscenti di quello che fino ad ora ci è stato concesso», dicono Giuliano, Edoardo e Maria Scandolari, oggi al comando dell’attività.  Che è un lustro anche per la comunità: «Un’attività al passo con i tempi che con professionalità e impegno ha saputo distinguersi divenendo una istituzione nell'ambito del capoluogo delle Giudicarie», sottolinea il sindaco Eugenio Antolini.

Erano gli anni 20' e le poche automobili che percorrevano la strada sterrata che da Brescia portava a Madonna di Campiglio si contavano sulle dita di una mano. Ed è lì che nel 1921 il capofila Federico Scandolari, che all'epoca di mestiere faceva il fabbro, diede vita a un suo primo progetto realizzando e portando avanti una prima officina meccanica destinata a riparare biciclette. A lui si accodarono Giuliano e Romano.

Nel 1926, sempre il capofamiglia Federico, accolse la proposta della Standard Oil che consentì di abbinare all’officina anche una pompa capace di contenere tremila litri di benzina. Negli anni 30' l’attività degli Scandolari non solo cresce e si modernizza ma trova il modo e la forma di mettere le mani su una prima automobile Fiat Balilla, acquistata a Brescia per 1.400 lire. Quella geniale intuizione diede modo alla famiglia di creare un primo e unico servizio di autonoleggio. In valle lo imiteranno poi Emilio, Gustavo e Arturo Tarolli a Condino, e Gilberto Butterini, a Storo Antonio Armanini, gli Scarpari e Gianni Grassi.

La vera svolta per i fratelli Scandolari arriva nel 1951: grazie ai buoni uffici della Esso, il chiosco viene trasformato in stazione di servizio (con tre botti), cambio olio e lavaggio. Qualche mese dopo, diretto alla volta di Madonna di Campiglio, transita il presidente nazionale della Esso Standard Italia che coglie l'occasione di fare non solo il pieno dagli Scandolari ma finisce per congratularsi con loro per il lavoro svolto. «Ai quei tempi si lavorava anche il sabato che la domenica e a volte si doveva pure interrompere il pranzo per consegnare la bombola di gas ai concittadini rimasti senza gas per cucinare il pranzo», raccontano i protagonisti di questa avventura imprenditoriale nata quasi per caso ma che prosegue ancora oggi, a un passo dal secolo di vita.













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