alpinismo 

A Madonna di Campiglio la mostra su Bruno Detassis

MADONNA DI CAMPIGLIO. La prima tappa della mostra su Bruno Detassis, organizzata dalla Sat in collaborazione con Trento Film Festival (autori Adriano Dalpez e Riccardo Decarli, allestimento a cura di...



MADONNA DI CAMPIGLIO. La prima tappa della mostra su Bruno Detassis, organizzata dalla Sat in collaborazione con Trento Film Festival (autori Adriano Dalpez e Riccardo Decarli, allestimento a cura di Roberto Festi) è Madonna di Campiglio, dove sarà visitabile fino a domenica alla sala della cultura.

E non poteva essere altrimenti, dato che le Dolomiti di Brenta e la località turistica del Trentino occidentale, sono il luogo che il grande alpinista scelse per la propria famiglia, l’attività di guida alpina, maestro di sci, direttore della prima scuola di sci e di gestore per una vita del rifugio Alberto e Maria ai Brentei.

Nato a Trento nel 1910, Bruno scoprì l’alpinismo a soli 16 anni e dopo aver aperto oltre duecento vie sulle montagne più importanti dell’arco alpino, negli occhi rimase indelebile l’immagine delle guglie del Brenta, il Campanil Basso, il Crozzon di Brenta, la Cima Tosa. Ed è proprio là che volle tornare dopo l’internamento nel campo di concentramento di Oerbke vicino ad Hannover, dove fu detenuto dopo l'8 settembre fino all'arrivo degli americani nell'aprile del'45. A dieci anni dalla scomparsa di uno dei più autorevoli interpreti di quella filosofia e pratica alpinistica passata alla storia con il nome di “stile alpino” a raccontare il suo passaggio terreno sono stari elegantemente allestiti alla Sala della Cultura di Madonna di Campiglio 16 splendidi pannelli, oltre alle foto d’epoca, quattro vetrine di oggetti ed il filmato “Direttissima Paganella” del 1933. La mostra è visitabile dalle 17 alle 22.













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