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“Fotovoltaico per le famiglie trentine”: bollette giù del 70%

La produzione di rinnovabili in Trentino è al 36%, ma nel 2050 sarà al 48%, Gli aiuti passeranno dai Bim



TRENTO. Una collaborazione territoriale per facilitare la realizzazione di un impianto fotovoltaico sfruttando la semplificazione in materia di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili introdotta con la nuova legge provinciale (già operativa da mercoledì 4 maggio), allo scopo di consentire ad ogni famiglia di avere velocemente un impatto positivo sulla propria bolletta energetica.

È l’obiettivo della partnership promossa dalla Provincia autonoma di Trento assieme ai soggetti del territorio, a partire dai Bim-Bacini imbriferi montani.

Ad illustrare il progetto, nella sede di Piazza Dante, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, il vicepresidente e assessore all’urbanistica, ambiente e cooperazione Mario Tonina, nonché promotore del disegno di legge per la semplificazione, assieme ai presidenti dei quattro consorzi Bim, in rappresentanza di tutto l’ambito provinciale: Michele Bontempelli (Bim dell’Adige), Claudio Cortella (Bim del Chiese), Giorgio Marchetti (Bim del Sarca), Giacomo Silano (Bim del Brenta).

“Voglio sottolineare le potenzialità positive di un percorso che testimonia la capacità di fare sistema del Trentino, anche sul tema dell’energia sostenibile – così Fugatti –. Il nostro territorio ha messo in campo un intervento rapido sia dal punto di vista legislativo che dell’attivazione dei soggetti della comunità. Con queste azioni l’autonomia del Trentino cerca di dare le risposte attese dalle famiglie su un tema sentito come la crisi energetica”.

Per il vicepresidente Tonina quella attivata è “un’operazione vantaggiosa, sia per il cittadino che per la filiera dell’energia, con l’obiettivo di sostenere la realizzazione degli impianti, attraverso le risorse dei Bim a cui si aggiungono le agevolazioni fiscali nazionali”.

Il motto, aggiunge, è “energia dal territorio e per il territorio”.

“Con le nuove norme approvate – continua Tonina – la Provincia ha messo a disposizione di cittadini, famiglie e imprese strumenti efficaci per favorire la produzione il più possibile diffusa di energia sostenibile. Dando una forte risposta in un momento di crisi energetica ma aiutando anche gli obiettivi di decarbonizzazione che la Provincia si è data con il Piano Energetico Ambientale Provinciale 2021-2030.

Ora con quest’alleanza territoriale, aperta alla partecipazione di tutti i soggetti del territorio, dalle associazioni d’impresa alla Cooperazione al credito territoriale, possiamo davvero costruire una svolta sostenibile che passa per l’impegno di ciascuno di noi”.

Nel concreto, ogni consorzio Bim, ciascuno nel proprio territorio di competenza, metterà delle risorse per favorire gli interventi: un contributo a fondo perduto per ogni singolo intervento, di entità superiore ai duemila euro.

“Questa iniziativa nasce da un percorso condiviso dai Bim, con una regia unica per fornire soluzioni in termini economici ma anche di attenzione complessiva ai bisogni della comunità” è il messaggio espresso dai quattro presidenti, Bontempelli, Cortella, Marchetti e Silano.

“Un punto di partenza, che guarda alle emergenze attuali e che può avere un impatto rapido e positivo sulle famiglie. Uno strumento in più in aggiunta alle altre facilitazioni sul tema delle rinnovabili”. Incentivi e agevolazioni che vanno nella direzione strategica, come ha sottolineato il dirigente generale del Dipartimento urbanistica, ambiente e territorio Roberto Andreatta, di implementare la quota di produzione di energia dal sole. Che ha parlato di risparmi che potrebbero portare ad un meno 70% di spese in bolletta.

Che potrebbe crescere di 14 volte rispetto al dato attuale, arrivando a coprire nel 2050 il 48% del mix elettrico nazionale non provinciale. Una grande potenzialità per dare impulso alle rinnovabili che attualmente coprono il 36% dell’energia prodotta in Trentino.













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