Una folla di curiosi per i tradizionali fuochi di S.Martino

Predazzo. Grande festa lunedì sera a Predazzo. Nonostante la pioggerellina che non ha favorito la partecipazione, i tradizionali fuochi di San Martino sono stati seguiti da almeno un migliaio di...



Predazzo. Grande festa lunedì sera a Predazzo. Nonostante la pioggerellina che non ha favorito la partecipazione, i tradizionali fuochi di San Martino sono stati seguiti da almeno un migliaio di persone giunte anche da fuori valle, che si sono aggiunte alle centinaia di giovani e meno giovani che alle 20 in punto, un tempo allo scoccare dell’Ave Maria, hanno acceso nel giro di pochi minuti i 5 enormi falò in corrispondenza dei rioni di Predazzo.

I primi sono stati i “somaileri” che hanno fatto letteralmente esplodere la loro “aza”, sulle pendici di Valena, a forma di accogliente ed esotica capanna, che è andata in fumo in pochi minuti, seguiti dalla perfetta catasta di legna dei “Paneti” costruita come sempre sul conoide di Löze, e dalle tradizionali pire coniche di rami d’abete nei suggestivi scenari della cava dei Canzoccoli (I “molineri”) e in quella della Birreria dove si trovano appunto i “bireri”, ovvero quelli di Ischia bassa.

Ultimi gli “Is-ceri” quelli di Ischia alta che hanno chiuso la sequenza dei fuochi con un gran botto. Poi, dopo essersi goduti il calore delle fiamme per una decina di minuti, sono scesi tutti in paese con i tradizionali campanacci alla vita (qualcuno con un passo cadenzato che ha fatto ricordare i “mamutones” sardi), qualche corno residuo dei tempi che furono, quando il corno dava il segnale dell’accensione, e ogni altro oggetto utile a far rumore. Del resto la fantasia non manca mai in queste occasioni e ogni anno ci si inventa qualcosa di nuovo ed originale per garantire un baccano davvero “infernale”.

Dopo aver sfilato per il paese, fermandosi di tanto in tanto per piccoli “concerti” locali, si sono ritrovati tutti in piazza per il concertone finale, sfilando fra due ali di folla che li attendevano ristorandosi con the, brulè e castagne. Una piazza che si è riempita quasi totalmente, di giovani e anche molti bambini con il loro campanellino e la famiglia.

Una festa che è tutta qui: negli enormi falò e nel baccano, innaffiati da tanto vino e tanta birra. Come la migliore tradizione vuole. F.M.













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