Sulla Marmolada mega-striscioni contro nuovi impianti

Val di fassa. Un gruppo di ambientalisti che fanno riferimenmto a Mountain Wilderness ed è sostenuto dal Rifugio Pian dei Fiacconi ieri ha scelto la Marmolada per dire “basta impianti”. Una volta...



Val di fassa. Un gruppo di ambientalisti che fanno riferimenmto a Mountain Wilderness ed è sostenuto dal Rifugio Pian dei Fiacconi ieri ha scelto la Marmolada per dire “basta impianti”. Una volta arrivati in cima alla montagna, hanno steso dei grandi e colorati striscioni sopra cui era scritto, appunto “basta impianti” .

“Consapevoli che la macchina dello sfruttamento della montagna con la costruzione di nuovi impianti non si fermerà di fronte alla pandemia e consci dell'emergenza sanitaria in corso, abbiamo deciso di manifestare staticamente comunque la nostra contrarietà, ritrovandoci sulla cima del Col de Bousc con un primo gruppo e in prossimità della ex cabinovia di Pian dei Fiacconi con un secondo gruppo, volutamente di esigue proporzioni. Il messaggio di oggi è: fermiamo lo sfruttamento indiscriminato delle montagne, non costruiamo nuovi impianti di risalita! Dopo 70 anni la Marmolada Trentina si ritrova senza impianti di risalita e pensiamo sia arrivato il momento di cambiare direzione ed andare verso un modello turistico che esuli dalle logiche dei grandi numeri e del turismo di massa che sono alla base della redditività economica degli impianti di risalita.

Alla luce del cambiamento di tendenza delle richieste turistiche, il mercato sciistico ha evidenziato un lento ma continuo declino negli ultimi anni, l'aumento dei costi di manutenzione (innevamento, bacini artificiali) dovuto ai cambiamenti climatici sta portando ad una insostenibilità economica e all'intensificazione di campagne di marketing per la conquista di nuovi mercati. D'altro canto, sempre maggiore è il desiderio da parte dei turisti di stare a contatto con la natura e con la cultura del luogo in cui hanno deciso di trascorrere le loro vacanze.

L’emergenza sanitaria sta mettendo a nudo le criticità e i limiti dei grandi numeri nel turismo e la stagione appena trascorsa ha evidenziato la necessità di sviluppare un turismo montano diversificato per tipologia di offerta. Il progetto del Carosello in Marmolada, con il collegamento di passo Fedaia a Sass Bianchet e un eventuale collegamento Trentino- Veneto, ci indigna particolarmente”.













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