«Stava, una tragedia frutto  di incuria e poco rispetto» 

La commemorazione a Tesero. A 34 anni dal disastro del crollo dei bacini di decantazione cerimonia partecipata e commossa. Ricordati i quattro giovani sardi travolti dal fango


Luciano Chinetti


Tesero. A distanza di 34 anni dalla tragedia di Stava ancora tanta commozione ieri a Tesero, dove la popolazione ha preso parte alla celebrazione del triste anniversario del disastro di Stava. Quest’anno la cerimonia per volere del Comune e dell’Associazione 19 Luglio val di Stava era dedicata al ricordo di 4 giovani sardi, Mariano Scano, Maria Rosa Pitzalis, Luciana Sigura e Maria Assunta Cara che sono morti anche loro sotto il fango di quei maledetti bacini di decantazione che il 19 luglio poco dopo mezzogiorno del 1985 sono franati portando dolore e morte lungo la ridente valle, che porta a Pampeago.

Quattro ragazzi di Samassi

Quei ragazzi venuti dal piccolo paese di Samassi in Sardegna erano venuti a lavorare negli alberghi di Stava. E ieri alla cerimonia religiosa avvenuta nel cimitero monumentale di San Leonardo alle 18,30 a rappresentare la comunità di Samassi c’era lo stesso sindaco Enrico Pusceddu, accompagnato dagli assessori e da numerose famiglie. Una comunità che è gemellata con Tesero che ha voluto condividere il dolore dell’intera comunità teserana. Poco prima alle 17,30 davanti al monumento, dono della popolazione del Vajont davanti alla chiesetta della Palanca gli alpini di Longarone, guidati dal capogruppo Marino De Bona, affiancati dal consigliere sezionale degli alpini di Tesero Corrado Zanon hanno deposto un mazzo di fiori. Alla cerimonia hanno preso parte per altro numerose autorità, guidate dal sindaco di Tesero Elena Ceschini dal vicesindaco di Longarone Ali Chreyha, dal presidente della Fondazione Stava Graziano Lucchi, dal presidente dell’Associazione 19 Luglio val di Stava Clemente Deflorian.

Via Crucis partecipata

E giovedì sera alle 20 c’è stata anche quest’anno la Via Crucis, molto viva e partecipata , guidata dal parroco don Bruno nel corso della quale lungo le 14 stazioni sono stati scanditi i nomi delle 268 vittime dell’immane tragedia. Nel cimitero di San Leonardo ieri il parroco di Tesero don Bruno ha officiato la messa alla quale hanno preso parte numerose autorità locali e provinciali. Era presente anche il vicesindaco di Castellarano nell’Emilia Paolo Iotti. «Siamo qui per celebrare la vita e la speranza cristiana e per fare memoria delle persone care che sono state vittime incolpevoli di questa terribile tragedia. Un disastro che si poteva e si doveva evitare – ha ammonito il sacerdote -, ma sappiamo tutti che la causa è stata lo scarso rispetto delle norme più elementari della sicurezza, l’incuria e la mancanza di rispetto della vita. Per fortuna noi che siamo qui a onorare i nostri cari - ha concluso il sacerdote - abbiamo una certezza: i nostri cari continueranno a vivere nell’abbraccio del Signore, padrone della vita e della morte».

La visita della giunta Fugatti

Nel pomeriggio la giunta provinciale, guidata dal suo presidente Maurizio Fugatti, ha deciso di tenere proprio a Tesero la sua tradizionale riunione settimanale. «Il tema della sicurezza ambientale - ha detto Fugatti - continua ad essere per noi determinante. Non a caso la Giunta ha assunto anche oggi delle decisioni in materia, nella convinzione che le risorse investite in quest'ambito non sono mai abbastanza, nonostante gli sforzi fatti dal Trentino in questi anni».













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