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La “chiesetta della pace” in forma di film

MOENA. Questa sera alle 21 in prima visione assoluta sarà proiettato, nell’aula magna del polo scolastico, il documentario “La chiesetta della pace” di Piero Badaloni. Il filmato, tratto da libro di...



MOENA. Questa sera alle 21 in prima visione assoluta sarà proiettato, nell’aula magna del polo scolastico, il documentario “La chiesetta della pace” di Piero Badaloni.

Il filmato, tratto da libro di Philip Parish, narra la storia di una piccola chiesetta realizzata dai prigionieri di guerra italiani in una remota isola delle Orcadi durante la Seconda Guerra Mondiale. Quella minuscola cappella, nata per alleviare le sofferenze della prigionia e la nostalgia di casa, è diventata un simbolo permanente di pace e speranza in tutto il mondo. Mentre la guerra imperversava, la piccola comunità delle Orcadi venne trasformata dalla presenza degli italiani. Questi uomini, strappati ai campi di battaglia per essere accampati nella più inospitale delle terre, dovettero adeguarsi a contribuire a uno dei più grandi progetti ingegneristici della Seconda Guerra Mondiale: la creazione di barriere marine contro le incursioni dei sommergibili tedeschi. Tuttavia ben presto divenne evidente che l’animo umano aveva bisogno di un nutrimento più profondo di quello offerto in quegli spogli campi di prigionia. Gli italiani avevano bisogno di un luogo di pace e libertà, un luogo dove potersi ricongiungere a quella fede che li avrebbe guidati attraverso un periodo così buio. Ecco come iniziò il cammino che portò alla costruzione della chiesetta, una missione che li avrebbe avvicinati non solo ai loro compagni di prigionia ma anche a quegli stessi nemici. Figura di spicco in questa impresa fu un giovane di Moena: Domenico Chiocchetti. Oltre che ad occuparsi personalmente della parte pittorica e decorativa, elaborò tutti i disegni, i piani e i progetti per la costruzione dell’altare, della balaustra, della pavimentazione, del tabernacolo, dei candelieri, delle lampade, delle finestre e dei vetri colorati, oltre a tutti i dettagli delle parti ornamentali in legno. E così due baracche Nissen di lamiera ondulata, dal tetto semicircolare (sempre presenti nei campi militari alleati) formarono l’edificio della cappella delle isole Orcadi diventata oggi monumento nazionale.















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