La biblioteca è chiusa solo a Predazzo: «Si poteva evitare»

Fiemme e fassa Il Comune di Predazzo ha individuato le funzioni ritenute indispensabili e non differibili e il relativo personale per assicurare la continuità dei servizi essenziali e le attività...



Fiemme e fassa Il Comune di Predazzo ha individuato le funzioni ritenute indispensabili e non differibili e il relativo personale per assicurare la continuità dei servizi essenziali e le attività fondamentali. Praticamente tutti i servizi comunali, ad esclusione della sola biblioteca che comunque è già chiusa al pubblico da una settimana. Il personale infatti, in parte alternandosi, stava effettuando l’inventario e la revisione del patrimonio, oltre a garantire un presidio culturale, ancorché telematico, per gli utenti, e altre attività legate al cambio di gestione che avverrà in tutte le biblioteche a giugno.

La scelta non pare sia stata del tutto compresa dal personale. «Si sarebbe potuto lavorare in alternanza – affermano le due bibliotecarie - con il solo spostamento casa-lavoro e senza incontrare nessuno, sia per completare la revisione che abbiamo già iniziato, sia per il consistente lavoro interno».

Fatto sta che le amministrazioni comunali di Fiemme e Fassa hanno al riguardo comportamenti del tutto diversi. A Cavalese la responsabile, rimasta sola dopo il pensionamento di Sandro Depaoli, lavora 15 ore al giorno, a Tesero Elisabetta Vanzetta era regolarmente in servizio prima di finire in quarantena a causa della positività di un collega dipendente comunale. A Vigo di Fassa la bibliotecaria Barbara Pederiva è in servizio a tempo pieno. «Da fare ce n’è quanto vogliamo – afferma - soprattutto quelle cose che non siamo riusciti a fare con l’apertura al pubblico». Medesime osservazioni da parte di Domenico Volcan che lavora a Canazei, la “zona più rossa” delle valli dell’Avisio e che è in servizio 18 ore a settimana. Volcan sottolinea come stia cercando di dare normalità al proprio lavoro (anche organizzando ottimisticamente gli incontri estivi) senza interferire con chicchessia. «Parto da Predazzo, faccio pochi metri dalla macchina alla biblioteca e torno indietro. Non vedo e non voglio vedere nessuno».

Il lavoro dunque c’è e ci sono anche delle attività indifferibili al fine della corretta implementazione del nuovo gestionale, come la pulizia della banca dati utenti che si aggiunge alle verifiche di inventario e revisione del patrimonio e alla catalogazione.

Nei decreti del governo si chiede anche alle strutture culturali di attivarsi per fornire servizi alternativi e fruibili dalla popolazione. In questo ambito a scuole chiuse è importante – affermano i bibliotecari - il reference online, la piattaforma Mlol, le richieste di documentazione che pervengono via email, oltre che le segnalazioni di risorse utili alle esigenze informative attuali. Insomma, è il momento giusto per sperimentare nuove forme di interazione con l'utenza. F. M.













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