Entro l’autunno l’appalto per costruire il nuovo ospedale 

Il progetto tanto atteso a Cavalese. L’assessora provinciale Segnana ieri è stata in visita in val di Fiemme per fare il punto della situazione e dei servizi sociosanitari. La conferma dell’ingegner De Col: «Sarà un progetto modulare» 


Francesco Morandini


Fiemme. Tra novembre e dicembre prossimi partirà l’appalto dei lavori all’ospedale di Fiemme. Lo ha annunciato ieri mattina nell’aula consiliare del Comune di Cavalese l’ingegnere Raffaele De Col, intervenuto per pochi minuti all’incontro dell’assessora provinciale alla sanità Stefania Segnana con gli amministratori di Fiemme, allo scopo di fare il punto sulla situazione dell’ospedale e dei servizi sociosanitari in valle dopo il primo incontro del dicembre scorso. «E’ un progetto grande – ha sostenuto l’assessora, pur ribadendo di voler puntare sugli ospedali di periferia – occorre stabilire quali sono le reali necessità, non vogliamo cattedrali nel deserto». Per questo – ha spiegato De Col - sarà un progetto a moduli, suddiviso in blocchi funzionali. Resterà intatta la parte nel sottosuolo mentre sarà demolita e ricostruita in 2 o 3 fasi, la parte fuori terra. Le risorse stanziate sono 47 milioni, ma a disposizione ce ne sono finora solo 35.

Una necessità

Il presidente della Comunità territoriale di Fiemme Giovanni Zanon, dopo aver ricordato che «l’ospedale non è un’idea campata in aria, ma una necessità», ha sottolineato le altre questioni sul tappeto: il pronto soccorso, che va affrontata e risolta entro il prossimo inverno, l’assistenza agli anziani, in particolare il problema dei pazienti paganti, che investe le due RSA di Tesero e Predazzo, e il problema della lungodegenza che dovrà essere prevista nel nuovo ospedale, oltre all’annosa questione della pediatria, sottoutilizzata in ospedale mentre è vacante per gli utenti di Predazzo e Ziano. «E’ semplicistico fare il conto degli abitanti per le case di riposo – ha precisato Zanon – occorre tener presente che in Fiemme non ci sono strutture intermedie come in altre zone del Trentino».

Il consigliere Piero Degodenz ha sottolineato da parte sua la questione dell’ortopedia “fiore all’occhiello dell’ospedale fiemmese”, la necessità di un direttore solo per Fiemme che possa fare da filtro, come ha ribadito Zanon, fra le istituzioni locali e la Provincia, e l’opportunità di consentire le mammografie anche a Cavalese. «Vogliamo un peso maggiore nella gestione del welfare degli anziani» è l’opinione del presidente della Casa di riposo di Tesero Diego Canal, che ha chiesto anche una soluzione per il vecchio edificio che grava ancora sulla gestione della Casa di riposo e che, a quanto si è capito, dovrebbe essere dato in comodato alla Provincia per ricavarne una mensa, la foresteria per la scuola del legno di Tesero, la biblioteca ed altro. Una sorta di centro servizi multifunzionale tutto da studiare. Per l’assessora Segnana tuttavia gli anziani vanno innanzitutto “aiutati a casa loro”, individuando anche soluzioni di cohousing, «senza spingerli ad andare nelle RSA».

Pediatria

Quanto al problema dei pediatri, l’assessora ha confermato il servizio per tutti fino ai 6 anni mentre dai 6 in su si dovrà provvedere anche con i pediatri dell’ospedale.

Zanon ha ribadito che la valle vuole i servizi essenziali garantiti dal pubblico, evitando, come accade con ortopedia, «il proliferare di centri privati aperti da medici formatisi in ospedale».

All’incontro erano presenti diversi amministratori comunali, il rappresentante della Magnifica Comunità Floriano Bonelli e il consigliere provinciale Gianluca Cavada. L’assessora ha quindi visitato l’ospedale di Cavalese e le case di riposo di Tesero e Predazzo dove sono emerse altre emergenze, come la gestione di casi particolari, anche di tipo psichiatrico, a fronte di una carenza di personale infermieristico, dovuta – secondo Segnana – al contratto più favorevole dei dipendenti dell’Azienda sanitaria rispetto alle RSA, aggravato dal fatto che in passato si è puntato soprattutto sugli OSS.















Scuola & Ricerca

In primo piano

Film Festival

Lo scioglimento dei ghiacciai nella poetica del teatro trentino

La Stagione Regionale Contemporanea si conclude con “Rimaye” di AZIONIfuoriPOSTO, che stasera (3 maggio) darà spazio a un’indagine su ciò che è destinato a sparire e alla sua eredità, mettendo in relazione corpi umani e corpi glaciali. Entrambi infatti sono modificatori di paesaggio e custodi di memorie


Claudio Libera