Dopo la tempesta Vaia nasce il seme della speranza 

Successo per il progetto #Piantala. Incontro conclusivo con tutti gli attori che hanno reso possibile l’iniziativa estiva, apprezzata da turisti e residenti. Zorzi: «Ci ha aiutato a riflettere»


Francesco Morandini


Predazzo. Un’occasione per riflettere, lavorare con artisti esercenti e associazioni per trasformare una disgrazia in un momento di consapevolezza e di crescita. Così il sindaco di Ziano e la collega Maria Bosin di Predazzo hanno riassunto martedì scorso al museo geologico di Predazzo il senso del progetto “#Piantala# in un incontro conclusivo con tutti coloro che vi hanno collaborato, dopo un’estate ricca di iniziative che hanno permesso di costruire un dialogo positivo con il turista e con i residenti su quanto successo il 29 ottobre 2018 e sulle sue conseguenze.

Da logo alle emozioni di Irene

Cristiana Zorzi, che ha curato e coordinato il progetto, ha tracciato il bilancio dell’iniziativa, a partire dal logo di Roberta Cavallin che è stato compreso apprezzato e condiviso, le 1444 magliette che, assieme alle spille e alle sezioni di tronco simbolo del progetto, sono andate a ruba e il cui ricavato servirà anche a promuovere nuove iniziative.

Ma è stata soprattutto l’installazione sensoriale di Irene Trotter e Mauro Paluselli che ha ricreato i suoni e l’atmosfera della notte della tempesta, a colpire il pubblico sia a Predazzo sia a Ziano. Un’occasione per i turisti di avvicinarsi maggiormente alla popolazione di Fiemme, provando a immedesimarsi nelle emozioni provate quella notte. Molti ospiti sono usciti con le lacrime agli occhi dopo i 6 minuti trascorsi nel semibuio a rivivere ciò che la stessa Irene Trotter, abitando a ridosso del bosco, ha vissuto come molti altri quella notte. «Ho visto anch’io delle persone piangere e ritornare dentro più volte» ha commentato il sindaco di Ziano Fabio Vanzetta. Ed ora anche le scolaresche stanno visitando l’istallazione, che si è rivelata un inusuale strumento didattico. “Eràus”, dal grido di pericolo dei boscaioli, il nome dell’installazione.

Le opere degli artisti

Determinante il progetto “Abauf”, artisti per #piantala che hanno esposto le loro opere all’esterno del Museo Geologico delle Dolomiti e al parco giochi di Ziano, dove si sono anche tenuti tre concerti tra cui quello con Giulia Pellegrini, premiata da Mogol e vincitrice del Trento Var Talent, ed accompagnata dai ballerini professionisti Samuel Pellegrin di 18 anni e Federica Paganelli di 19, oltre a i Desperado, i LiberoArbitrio e Loo Zeni. Gli altri artisti locali che hanno partecipato al progetto sono Alessandro Antico, Federica Cavallin, Franco Denadai, Piergiorgio Doliana, Karin Giacomelli, Pierangelo Giacomuzzi, Veronica Pellegrin, Egidio Petri, Christian Polo, Irene Trotter, il gruppo Tetraon e Federico Vanzo.

Apprezzati anche gli incontri sul territorio e le serate coi forestali e un climatologo. «Gli ospiti sono abituati ai paesaggi patinati» ha commentato Denadai sottolineando la consapevolezza che è scaturita da questo evento e dal progetto “#Piantala”. «Non tutto è negativo – ha osservato invece il regolano di Ziano della Magnifica Comunità Carlo Zorzi – ciò che è successo ci ha aiutato tutti a riflettere». Un milione gli alberi che la Comunità ha piantato nel proprio vivaio. «La cosa più bella – ha concluso infine Cristiana Zorzi – è stata la collaborazione: abbiamo fatto le cose assieme. E anche questo aiuta a crescere».

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