Colombe di pace dalla mostra sulla guerra 

Predazzo, al museo storico della Guardia di Finanza cimeli, foto e documenti sulla Grande Guerra


di Francesco Morandini


PREDAZZO . “Ricordiamo la guerra per costruire un futuro di pace” è il titolo della mostra che sarà aperta il primo marzo nella sala dedicata agli eventi temporanei del Museo storico della Guardia di Finanza della Scuola alpina di Predazzo. Si tratta di una piccola ma significativa mostra di cimeli, fotografie e documenti della prima Guerra Mondiale (1914/1918), allestita a conclusione di un quinquennio in cui il Museo Storico della Guardia di Finanza ha organizzato numerosi eventi sia in ambito locale sia sul territorio nazionale, per ricordare il 100° anniversario della Grande Guerra. La maggior parte dei cimeli esposti provengono dalla raccolta presente nei magazzini e nell’archivio del museo, altri sono stati prestati da collezionisti e ricercatori locali “che – sottolinea il direttore del museo M.A. Mariano Lollo - con questo atto, hanno confermato il grande interesse verso il glorioso passato della Scuola e verso l’attività di ricerca che il museo storico ha messo in atto per la salvaguardia della storia dell’istituto di formazione militare alpestre più antico al mondo e per la storia locale”. La mostra completa anche il percorso espositivo già inserito nel primo settore del Museo dal titolo “I Finanzieri, la Montagna e la Grande Guerra”, con interessanti e rari cimeli che ricordano la partecipazione della Guardia di Finanza al primo conflitto mondiale.

L’esposizione evoca una trincea, con il filo spinato visibile lungo le pareti. I materiali, per una precisa scelta, sono esposti senza alcuna distinzione fra le parti in conflitto. “La mostra unisce tutti i cimeli e i materiali esposti all’interno di un circolo immaginario – afferma il curatore - che si eleva a monito per le attuali e future generazioni nel ricordare che tutto ciò che è stato ideato e utilizzato per il conflitto aveva lo scopo di arrecare dolore, morte e distruzione, aspetti questi che sono comuni, al termine di ogni guerra, sia ai vinti che ai vincitori. Ricordare questi tristi avvenimenti, attraverso oggetti e documenti ormai appartenenti all’archeologia della guerra, ai piedi dei più importanti rilievi dolomitici un tempo teatro di sanguinose battaglie, deve necessariamente indurre le nostre coscienze a costruire un futuro ove non si prospetti mai più la guerra come atto finale per risolvere eventuali attriti tra i popoli che appartengono a nazioni, etnie e religioni diverse”.

La mostra è stata realizzata grazie anche alla collaborazione di associazioni, enti e collezionisti di Fiemme e Fassa.

L’ingresso è gratuito negli orari del museo. Dal lunedì al giovedì con ingresso unico alle 10 e alle 14.30 e il venerdì solo alle 10. Sabato e domenica il museo può essere visitato su prenotazione da gruppi superiori a 10 persone. Per informazioni e visite guidate si può chiamare il numero 334 6798303.













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