l'evento

Emozioni di Natale con il Coro Sant'Ilario

Una folla di cinquecento persone al Concerto promosso dal nostro giornale nella chiesa della Sacra Famiglia a Rovereto


Giancarlo Rudari


ROVERETO. Emozioni, gioie, speranze... Di tutto e di più ha offerto il concerto del Coro S. Ilario, una delle migliori espressioni della coralità trentina, in collaborazione con il Trentino. Una serata davvero speciale, come ha sottolineato Francesca Velardita, partecipata ed apprezzata dalle cinquecento persone che hanno affollato la chiesa della Sacra Famiglia. Tutti hanno vissuto grandi emozioni, hanno condiviso la gioia dei canti natalizi e del Coro S. Ilario diretto dal maestro Antonio Pileggi, ma hanno anche partecipato con commozione alla toccante testimonianza dei coristi Roberto Forrer e Claudio Aste (entrambi ammalati di tumore) nella serata per far conoscere le attività e l’impegno della Lilt (Lega italiana lotta ai tumori): «Guardate sempre il bicchiere mezzo pieno e come augurio di Natale l’invito è di accogliere quel Bambino che è nato per donarci la Speranza». Canti della tradizione ma che contengono anche quell’elemento di innovazione che caratterizza il S. Ilario con i suoi gilet deperiani che, come ha sottolineato il vicedirettore del Trentino Paolo Mantovan, sono espressione di una Rovereto che sa essere più forte di quanto possa apparire. I ringraziamenti al nostro giornale sono arrivati dal presidente del coro Andrea Marocchi, dal sindaco Francesco Valduga (con gli assessori Maurizio Tomazzoni e Mario Bortot)) e da Mario Cristofolini (presidente Lilt provinciale con la referente della Vallagarina Laura Lalla Bettini). Una serata di festa, continuata con il brindisi e gli auguri in con il comitato “Na festa per tuti”, ma anche di impegno e di riflessione evidenziate da Valduga: «Lilt e Coro S. Ilario hanno un tratto comune: l’impegno nella comunità. C’è bisogno di gente che si metta a disposizione della comunità per andare oltre e il vostro esempio mi auguro sia contagioso». «Il tumore non è più una malattia incurabile, ma è fondamentale la prevenzione. Grazie ai volontari - ha detto Cristofolini - la Lilt svolge un lavoro importante anche nella fase di cura e nella posto malattia». 













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