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Don Ivan Maffeis, il giornalista diventato vescovo

Rendenero, 58 anni, ha diretto Vita Trentina. Poi i 10 anni in Cei e il rapporto personale con papa Francesco. Il ritorno in Trentino e ora l’episcopato a Perugia



TRENTO. Don Ivan Maffeis, 58 anni, giornalista, è originario di Pinzolo in val Rendena.

Da tempo attorno al suo nome circolavano voci di una nomina, soprattutto dopo aver ricoperto l'incarico di sottosegretario della Conferenza episcopale italiana, ruolo da sempre considerato trampolino di lancio verso l'episcopato. Tutti si attendevano già nel 2020, conclusa l'esperienza romana, il passaggio alla guida di una diocesi.

Invece don Ivan (accreditato di un datato rapporto personale con Papa Francesco) un po' a sorpresa era tornato in Trentino come decano di Rovereto. Dopo l'ordinazione sacerdotale, don Ivan Maffeis ha avuto alcune esperienze in parrocchia a Mori e Ravina.

Nel 2000 ha assunto la direzione del settimanale diocesano Vita Trentina, che ha guidato fino al 2010, contemporaneamente, è stato anche responsabile delle comunicazioni della Diocesi di Trento.

È stato nominato alla fine del 2009 vice direttore dell'Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, mentre nel 2015 ne è diventato direttore, prendendo il posto di monsignor Domenico Pompili, nominato vescovo a Rieti (e da pochi giorni a Verona). Proprio negli ultimi anni romani, don Maffeis ha operato a stretto contatto con l'ex presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti: ora raccoglierà la sua eredità diventando arcivescovo della diocesi di Perugia-Città della Pieve.













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