agricoltura

Dalla Drosophila all'eriofide del rovo: ecco cosa minaccia i piccoli frutti in Trentino

Il controllo dei principali fitofagi, la distribuzione dei prodotti fitosanitari nelle strutture di coltivazione, la ricerca di substrati alternativi alla torba per la coltivazione di fragola sono stati al centro della giornata tecnica a San Michele 
I DATI Produzione di 12mila tonnellate


Carlo Bridi


TRENTO. Decima giornata tecnica dei piccoli frutti organizzata dal Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Mach per illustrare ai produttori e ai tecnici del settore alcune esperienze condotte sia nell’ambito della difesa che dell’agronomia.

Gli argomenti presentati dai tecnici del CTT della FEM, riguardano il controllo dei principali fitofagi, la distribuzione dei prodotti fitosanitari nelle strutture di coltivazione, la ricerca di substrati alternativi alla torba per la coltivazione di fragola in fuorisuolo e la corretta gestione della raccolta del mirtillo. Siamo di fronte ad una produzione annua di 120 mila quintali, 50 milioni di fatturato, 500 ettari in larga parte coperti.

Novità negative per la drosophila suzukii, dal consueto monitoraggio viene evidenziato un livello straordinario di sopravvivenza invernale della popolazione di D. s., nettamente superiore rispetto alla media storica, giustificato da un ennesimo inverno molto mite.

La popolazione adulta documentata nella fase estivo-autunnale, pur rimanendo importante, è risultata tuttavia complessivamente inferiore alla media. Gli attacchi registrati sulle colture suscettibili (ciliegio, fragola e piccoli frutti) sono stati elevati, con un aumento del 20% circa di frutti infestati rispetto all’annata precedente per tutte le specie ad eccezione della fragola.

Come combatterla?

All’interno del quadro ancora preoccupante sono emersi tuttavia segnali che lasciano intravedere cambiamenti soprattutto nei rapporti con il suo principale nemico naturale, il parassitoide esotico Leptopilina japonica, accidentalmente introdottosi in provincia di Trento e ritrovato solamente pochi anni fa, nel 2019.

La dinamica delle catture in fase estiva sembra assumere infatti sempre più un andamento sinusoidale, tipico di situazioni nelle quali opera un organismo utile nel tentativo di riportare in equilibrio la popolazione del suo ospite principale, D. suzukii.

I dati della parassitizzazione ottenuti dalla raccolta e incubazione di campioni di frutta nel corso degli ultimi 3 anni testimoniano una relazione inversa tra popolazione adulta di D. suzukii e grado di parassitizzazione soprattutto nelle prime fasi dell’estate. Organismi che possano controllare questo carpofago, visti i risultati del 3° anno di rilasci sul territorio di un altro parassitoide alloctono, Ganaspis brasiliensis.

Eriofide del rovo in Trentino

Nel corso degli ultimi anni il settore dei piccoli frutti sta affrontando fenomeni di recrudescenza del danno dovuto ad alcune specie di fitofagi ben noti in passato ma che sembrano aver modificato alcuni aspetti del loro comportamento a seguito di cambiamenti nelle pratiche agronomiche e/o della sempre più marcata crisi climatica.

L’eriofide del rovo risulta essere uno dei principali motivi di preoccupazione da parte dei produttori di piccoli frutti in Trentino, al fine di contenerlo sono stati condotti numerosi campionamenti mirati a specifiche fasi fenologiche del rovo, iniziando dalla rottura gemme, passando per accrescimento dei getti fruttiferi pre- e post-fioritura, piena maturazione del frutto e fase di senescenza post-raccolta.

Antonomo della fragola buone prospettive di difesa

L’intensa attività di ricerca sull’Antonomo della fragola (Anthonomus rubi) è proseguita anche nel 2023 nell’impianto di fragola fortemente infestato di Drena dove dal 2019 si sta seguendo l’evoluzione dell’infestazione su fragola. Nel 2023 si è voluto approfondire il ruolo dei parassitoidi autoctoni. La loro presenza è stata nettamente superiore alle annate precedenti, ci fa auspicare il raggiungimento in tempi brevi di una condizione di equilibrio biologico nell’azienda studio, pesantemente colpita dal fitofago negli anni passati. Un nuovo insetticida a base di cyantraniliprole (Benevia® (Cyazypyr®) - FMC Agro Italia Srl ha dimostrato una notevole rapidità nel manifestare la sua efficacia

Dopo aver affrontato le modalità di distribuzione con irroratrice a cannone su fragole in tunnel, molto positivi, si è poi trattato Il tema del substrato nel fuori suolo elemento fondamentale per la corretta riuscita della coltivazione.

Abitualmente si usava la torba ma negli ultimi anni, la sua sostenibilità è stata messa in discussione sostituita da sottoprodotti di derivazione domestica od industriale per produzione e sfruttamento in altri ambiti quali quelli energetici e, appunto, agrari.

Dal compostaggio dei rifiuti domestici, dalla biodigestione dei reflui zootecnici o dalla cippatura dei residui arborei, si ottengono dei materiali organici più dissimili. L’ultima relazione riguardava la tempestività di raccolta e conferimento per migliorare qualità e conservabilità del mirtillo Lo studio, condotto nel 2023 in Val di Non, aveva l’obiettivo di valutare l’influenza sul calo-peso % e sui parametri qualitativi della tempestività di consegna del mirtillo dal campo al centro di conferimento. I parametri studiati hanno evidenziato l’importanza di mettere i frutti raccolti in cella al più presto, perché dopo 4 ore avevano perso oltre il 4% di peso.













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