la protesta

Confederazione Unitaria di Base: «Quale valore si dà alla vita degli operai?»

Il sindacato attacca sulle morti sul lavoro e lo sfruttamento: «Da inizio anno in regione 17 morti, più che la Lombardia con i suoi 10 milioni di abitanti». Nel mirino Aquafil e Vetri Speciali


Daniele Peretti


TRENTO. Da inizio anno in Trentino i morti sul lavoro sono stati 7 e in Alto Adige 10, superando cosi il tragico bilancio della Lombardia che però conta 10 milioni di abitanti.

Non solo, ma sono numerosi gli ambienti nei quali si lavora oltre i limiti di sicurezza.

A denunciare una criticità diffusa e la confederazione unitaria di base – CUB di Trento con un comunicato stampa in denuncia le condizioni degli operai dell’Aquafil, che nei giorni scorsi hanno lavorato con più di 38 gradi e con un’umidità dell’82% con una situazione precaria anche all’interno dei capannoni: «Una fabbrica moderna, dove gli operai sono tacitati con minacce di licenziamento se alzano la testa, per rivendicare il rispetto del testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.Ricordiamo che proprio la direzione Aquafil ha sospeso per 6 giorni il rappresentante della sicurezza perché ha denunciato le gravi condizioni di lavoro a cui sono sottoposti gli operai. Purtroppo in Trentino non è l’unica fabbrica che tratta i lavoratori come bestie da soma, da sfruttare fino all’esaurimento fisico e psichico. Dove sono gli ispettori della Uopsal, dell'Inail, dell'ufficio del lavoro e dell’Inps? Perché non si presentano mai in queste fabbriche certificate per la sicurezza e il risparmio energetico?».

In un secondo comunicato diffuso dallo stesso sindacato, si parla dell’incendio alla Vetri Speciali nello stabilimento di Spini di Gardolo, la cui conseguenza sarà un lungo periodo di cassa integrazione per più di 200 dipendenti. «Si è corso un rischio enorme se consideriamo le tonnellate di vetro fuso fuoriuscite dal forno che sono andate rapidamente a indurirsi: fortunatamente il bilancio è “solo” di un operaio ustionato e 3 intossicati. La prevenzione è possibile ma ha un costo che riduce i guadagni dei padroni» afferma il sindacato.

«Contestualmente - conclude la nota Cub - i lavoratori hanno perso potere contrattuale per colpa dei soliti sindacalisti di professione che hanno garantito la quiete sociale per anni, con una perdita salariale che ha portato al dimezzamento dei salari. Da questi due episodi possiamo trarre la conclusione che i lavoratori non possono aspettarsi che qualcuno difenda la propria salute e la propria vita. I lavoratori devono riprendere le lotte per chiudere la stagione delle stragi sul lavoro e rivendicare salari dignitosi».













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