la vicenda

Caso Pedri, una testimone conferma i rimproveri in sala operatoria

Due ginecologhe sentite sui presunti maltrattamenti nel reparto di Trento



TRENTO. Si è tenuta ieri l'audizione delle prime due testimoni nell'ambito del procedimento sui presunti maltrattamenti sul luogo di lavoro da parte dell'ex primario del reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale Santa Chiara di Trento, Saverio Tateo, e della vice, Liliana Mereu.

Le deposizioni di due ginecologhe sono avvenute con la formula dell'incidente probatorio, chiesto dai pm al giudice Enrico Borrelli per evitare la vittimizzazione secondaria. Lo riporta il quotidiano l'Adige.

La prima testimone ha confermato - scrive il quotidiano - come in "reparto il clima fosse diventato invivibile a causa degli atteggiamenti dispotici del primario", confermando anche il "taglio inquisitorio a cui vennero sottoposti alcuni sanitari del reparto, rei di aver chiesto un incontro per affrontare il problema degli orari (molto gravoso) e di aver promosso una raccolta firme".

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Qualche domanda è stata fatta anche sulla ginecologa Sara Pedri, scomparsa lo scorso 4 marzo 2021, che figura tra le 21 parti lese del procedimento. L'unico riferimento alla ginecologa nel capo d'imputazione provvisorio è contenuto nella parte (capo 14) in cui si fa cenno ai rimproveri e alle critiche di Mereu anche in sala operatoria. Situazione che, secondo l'accusa, avrebbe contribuito allo stato di prostrazione fisica e psicologica della giovane professionista.

La testimone - riporta il quotidiano - ha confermato la circostanza, pur non avendo assistito di persona all'intervento. Per la difesa, Mereu si limitò a intervenire a fronte di un possibile errore da parte della giovane collega.













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