Il caso

Assolto in appello l’autista accusato di aver lasciato a piedi i profughi, Cgil e Uil: «Episodi così non devono più accadere»

Era stato condannato in primo grado per interruzione di pubblico servizio per i fatti del 2018. Grosselli e Bezzi: «Contenti per il lavoratore, che nel frattempo ha potuto fare carriera. Denunciare sempre gli episodi che offendono la dignità delle persone»

LE SCUSE L’autista e le scuse a “Le Iene”



TRENTO. Dopo la condanna in primo grado per interruzione di pubblico servizio (ma prosciolto dall’accusa di discriminazione razziale), in appello è stato assolto Moreno Salvetti, l'autista di Trentino Trasporti accusato di aver saltato una fermata perché a terra si trovavano i migranti del centro di Marco di Rovereto.

I fatti risalgono al marzo del 2018. Allora Trentino trasporti denunciò il fatto dopo accertamenti e verifiche.

Sul caso intervengono i segretari di Cgil e Cisl, Andrea Grosselli e Michele Bezzi: «Come sempre, anche in questo caso, le sentenze vanno rispettate. Immaginiamo il sollievo del lavoratore, ma siamo ancora più contenti per il fatto che episodi di quel tipo, da allora, non si sono più verificati. E questo anche grazie al fatto che sono stati denunciati e resi pubblici. In futuro continueremo a denunciare qualsiasi episodio che offende la dignità di ogni persona, nella piena convinzione che questo sia il modo migliore non solo di essere coerenti con i nostri valori, ma soprattutto di tutelare tutte le lavoratrici e i lavoratori, anche in Trentino Trasporti, che ogni giorno svolgono con impegno i propri compiti, facendosi carico anche di situazioni complesse, in alcuni casi difficili come la cronaca spesso ci rende noto».
«Nel frattempo la maggioranza che guida la Provincia e, dunque la società, è cambiata e chi allora, come la Lega difese subito l’autista, oggi governa – ricordano Cgil E Cisl – non vorremmo che la sensibilità dell’azienda su questi temi fosse mutata e che magari possa aver difeso la propria tesi iniziale con meno rigore e severità. Quel che è certo è che il lavoratore, in questi anni, non ha subito conseguenze sul piano professionale. Anzi ha avuto la possibilità di fare carriera e migliorare la propria posizione, a seguito di un concorso sempre dentro Trentino Trasporti». «Quindi – concludono i due segretari – le uniche vittime di quell'episodio sono stati gli utenti del servizio che in quei giorni a Marco non hanno potuto usufruire del trasporto pubblico. Per questo, noi continueremo a vigilare affinché episodi di questo tipo non si verifichino più e ribadiamo la nostra volontà di prendere posizione pubblicamente ogni qualvolta vengano accertati fatti che ledono l'onorabilità dei tantissimi che svolgono il proprio lavoro con dedizione. Questo nel rispetto di tutti».













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