L'OPERAZIONE

Arrestati due ladri seriali: sono accusati di almeno 47 furti in Trentino, Alto Adige e Veneto

Altri tre complici denunciati a piede libero. Centinaia gli  oggetti recuperati. Covi anche fra Trento e Rovereto



BOLZANO.  I carabinieri del Nucleo investigativo di Bolzano hanno arrestato due persone, un 36enne moldavo ed un 26enne albanese, e ne hanno denunciate altre tre, due donne moldave di 37 e 27 anni ed una albanese di 37 anni. Sono tutti accusati di associazione per delinquere e gli vengono addebitati, per ora, 47 diversi furti, 33 commessi dal 10 gennaio al 7 marzo ed i restanti 14 dal 30 maggio al 5 luglio, commessi tra il Trentino Alto Adige ed il Veneto.

Secondo i carabinieri il gruppo ha agito nelle zone di Brunico, Falzes, Parcines, Andriano, Nalles, Appiano, Egna, Tesimo, Andriano, Cavaion Veronese, Trento, Feltre. Le indagini continuano sugli elementi raccolti nelle perquisizioni ed è molto probabile, ritengono gli investigatori, che si riesca a ricostruire altri reati. L'indagine è iniziata nel dicembre 2019 ed i carabinieri, mettendo insieme gli indizi, sono riusciti a stringere il campo arrivando ad individuare il veicolo utilizzato dai ladri.

Nel corso delle indagini è però arrivato il lockdown, che da un lato ha bloccato i malviventi costringendoli a non poter uscire da Verona, zona in cui avevano uno dei loro «covi», e dall'altro impedito ai militari dell'Arma di chiudere il cerchio e poterli arrestare. Non appena è finito il lockdown i ladri hanno però ricominciato con i furti, ma i carabinieri hanno scoperto che la loro auto era incidentata e quindi inservibile e hanno anche individuato alcuni «covi» tra Trento, Rovereto e la provincia di Verona, a Oppeano, ad Arcole e a San Giovanni Lupatoto. Poi hanno identificato i due ladri e tre donne, loro amiche, che li ospitavano e nascondevano e gestivano la refurtiva.

Nel corso delle perquisizioni effettuate dai carabinieri sono state trovate decine di monili in oro e argento, monete e lingotti di metalli preziosi, trenta orologi di cui alcuni di estremo valore, sedici tra telefoni cellulari e tablet, due personal computer, oltre a quattro smerigliatrici, torce, guanti da lavoro, cacciaviti e piedi di porco. I militari hanno anche sequestrato i veicoli utilizzati per le scorribande dai ladri, tre potenti berline ed una monovolume. 













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