Parisi: «Apparentarsi? No, grazie» 

Verso il ballottaggio ad Arco. La coalizione ambientalista ha deciso che il 4 ottobre non appoggerà alcun candidato sindaco: «Betta non ha voluto un accordo di apparentamento, Bernardi è appoggiato da simboli che non rispettano alcuni valori del nostro progetto politico»


Gianluca Ricci


Arco. Il corteggiamento a Chiara Parisi è finito. Alessandro Betta e Giacomo Bernardi si sfideranno al ballottaggio del prossimo 4 ottobre senza poter contare sull’appoggio ufficiale delle liste della coalizione ambientalista. Ieri la Parisi ha rotto gli indugi e all’indomani dell’ultima riunione con gli uomini del centrosinistra ha annunciato che non si apparenterà con nessuno. Una decisione che condanna entrambi gli schieramenti ancora in lizza a sostenersi solo ed esclusivamente sulle loro forze. Gli incontri ci sono stati, e numerosi, ma alla fine non si sono realizzate le condizioni per l’alleanza. Con Bernardi per questioni ideologiche, con Betta per incompatibilità metodologiche: «È stata una settimana difficile per tutti noi – ha dichiarato ieri Chiara Parisi – caratterizzata da numerosi incontri, nell’ultimo dei quali ognuno ha avuto la possibilità di esprimere la sua posizione in merito al ballottaggio. La scelta è stata unanime: la coalizione di Bernardi è appoggiata da simboli che non rispettano alcuni valori presenti nel nostro progetto politico. Abbiamo sempre sostenuto che non siamo né di destra né di sinistra, ma ciò non significa che non ci siano dei valori di riferimento: per questione di principio non possiamo correre insieme a loro. Alla coalizione di Betta abbiamo espresso fin da subito le nostre istanze, ovvero un accordo di apparentamento, ovvero la forma più corretta per garantire maggiore equità: così avremmo avuto quattro consiglieri contro i loro dieci, una forza adeguata a rispondere al 23% di arcensi che ci hanno sostenuto. Ma Betta non lo ha mai preso in considerazione: ci hanno invece offerto uno o due posti in giunta senza indicare eventuali competenze e un accordo programmatico, elementi che non ci avrebbero garantito la sicurezza che il nostro lavoro in maggioranza venisse davvero concretizzato. Per questo abbiamo deciso di perseguire il nostro progetto all’opposizione».

Una precisazione è giunta anche da Arianna Fiorio, la più votata fra i candidati arcensi: «Voglio precisare – ha detto – che la nostra offerta di apparentamento a Betta non è stata accompagnata da nessun’altra richiesta: semplicemente loro non se la sentivano di far perdere due posti alle liste minori. Non c’è stata nessuna contrattazione».

Rammaricato il sindaco Alessandro Betta, che spera comunque di riuscire a convincere la Parisi ad accettare il posto in giunta e un accordo programmatico che accontenti entrambi gli schieramenti: «È giusto insistere ancora – ha detto – perché la loro casa deve essere la nostra casa e oggi non possiamo permetterci di perdere una risorsa importante come Chiara Parisi. Noi siamo convinti che sia comunque una grande occasione per tutti, poiché è giunto il momento di finirla di disperdere energie in battibecchi e di unirle per dare un futuro a questa città».

Dispiaciuto anche Giacomo Bernardi: «Peccato – ha detto – ma con i principi si fa poca amministrazione. I veri valori sono portati dalle persone e noi siamo onesti e stimabili, crediamo nell’onestà, nella competenza, nella serietà e nella professionalità. La politica nazionale è una cosa, quella locale un’altra: qui si trattava di cogliere la straordinaria occasione di rinnovare le modalità amministrative, consapevoli che il mondo ambientalista potesse trovare anche da noi importanti punti di riferimento. Hanno deciso altrimenti, anche se avrebbero dovuto rispettare la volontà dell’elettorato, che al primo turno ha chiesto cambiamento. Sarebbe stata l’occasione di abbandonare i litigi e le polemiche dell’ultima stagione amministrativa e governare insieme nell’interesse di tutti». Ma gli ambientalisti hanno chiuso ad ogni ulteriore approccio: al ballottaggio ognuno per sé.













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