«Nel nostro sondaggio sindaci bocciati» 

Il comitato pro punto nascite presenta i risultati dei primi 500 questionari sulle politiche sanitarie nell’Alto Garda e Ledro



ARCO. Bocciatura completa, su tutta la linea. Per gli amministratori dell’Alto Garda e Ledro l’esito delle votazioni è una vera mattanza politica. Le urne in questioni, ovviamente, non sono quelle delle elezioni provinciali (per le quali bisognerà avere ancora una settimana di pazienza) bensì le consultazioni più informali, ma non certo meno importanti, organizzate nei mesi scorsi dal Comitato per la salvaguardia del punto nascite di Arco e delle guardie mediche. «Abbiamo dato vita ad una trentina di momenti nelle piazze e in diversi luoghi fra i più frequentati dalla gente in Busa e in val di Ledro, intervistando la popolazione sul tema del punto nascite, e più in generale della sanità, per avere un’idea del livello di gradimento della comunità riguardo le politiche sulla salute portate avanti dai nostri amministratori locali e provinciali», la spiegazione fornita, ieri mattina, dai membri del comitato nell’incontro sulla veranda del Casinò di Arco. Ma si tratta di una prima parte di questionari: «I risultati riguardano le prime 500 consultazioni ma ne abbiamo altre 300 già pronte da caricare e comunque non ci fermiamo qui, proseguiremo con molti altri gazebo».

Otto le domande poste ai cittadini che hanno accettato di farsi intervistare, tutti rigorosamente residenti nell’Alto Garda e Ledro. «Il quadro che ne esce dovrebbe preoccupare chi ci governa perché la gente boccia sonoramente l’operato delle istituzioni - ha sottolineato il presidente del Comitato Riccardo Cargnel - mentre è un coro quasi unanime la richiesta di presentare un’altra domanda di deroga per la riapertura del punto nascite».

Insufficiente il voto dato ai rappresentanti del territorio in Provincia e sonoramente bocciati gli amministratori locali nella difesa dei servizi che erano presenti nell’ospedale di Arco: per oltre il 50% degli intervistati il voto che meritano i sindaci va dall’1 al 2, con la media dei voti che non raggiunge neppure il 3. «Molti avrebbero voluto dare zero, voto che non avevamo previsto fra le opzioni - la sottolineatura di Cargnel e colleghi - e per fortuna che c’è il voto all’ex sindaco di Tenno Frizzi, il solo che si è speso, altrimenti sarebbe andata anche peggio».

Ma la stroncatura non riguarda chi nell’ospedale di Arco ci lavora: «Anzi, il giudizio sugli operatori è ottimo, la gente si rende conto che lavorano al meglio delle loro possibilità e anche oltre, nonostante i problemi. Comunque non molliamo, andremo avanti nella battaglia per difendere il nostro diritto alla salute e siamo pronti a farlo anche con chi governerà dal 22 ottobre». (gl.m.)

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