ARCO

Nel castello tornano i conti

Gli eredi degli storici proprietari in visita al maniero: contribuiranno alla sistemazione della torre Renghera


di Gianluca Marcolini


ARCO. L’obiettivo grosso è la torre Renghera, dentro cui si vorrebbe ricavare lo spazio (anche) per un museo della famiglia dei conti d’Arco, gli storici proprietari del castello, oggi patrimonio della collettività arcense e trentina. «Torre che a noi piacerebbe trasformare anche in un balcone affacciato su tutto il lago di Garda, un punto panoramico davvero impareggiabile», ha spiegato il consigliere comunale Roberto Zampiccoli, delegato alla valorizzazione dell’olivaia e del castello, durante l’incontro che si è svolto fra le mura dell’antico maniero alla presenza del sindaco di Arco Alessandro Betta, dell’assessore alla cultura Stefano Miori, dell’ex sindaco Paolo Mattei (vero artefice dell’operazione), dei rappresentanti della Soprintendenza per i beni architettonici della Provincia e soprattutto di Riprando conte d’Arco-Zinneberg e del cugino Ulrich, giunti ad Arco con un volo aereo privato (il maltempo ha impedito il volo in elicottero) accompagnati da un collaboratore. Una toccata e fuga, la loro, comprensiva di pranzo veloce al ristoro del castello curato da Carlo Donegani, per proseguire un dialogo avviato qualche settimana fa durante l’incontro in Baviera fra il conte e una delegazione del Comune. Confermata, dunque, la notizia apparsa in anteprima su queste colonne: i conti d’Arco sono intenzionati a finanziare la valorizzazione di un pezzo importante del castello, la torre Renghera, dentro cui si vuole creare anche uno spazio destinato alla ricostruzione della storia del castello e della famiglia a cui si deve la sua realizzazione. «Il progetto è ancora tutto da imbastire - ha puntualizzato Zampiccoli - ed oggi è prematuro anche solo ipotizzare la tempistica ma la strada è stata tracciata». L’idea è di inserire nella torre, oggi vuota, due solai per ricavare così altrettanti livelli calpestabili. E un balcone da trasformare nel punto panoramico più suggestivo di tutto il lago di Garda. Costi, tempi e modalità di compartecipazione (si pensa anche ad una fondazione) sono tutti da definire ma dopo l’estate si terrà un altro incontro per entrare maggiormente nel dettaglio. I conti d’Arco - che potrebbero essere interessati anche all’operazione di realizzazione del nuovo punto ristoro del castello: nel caso dovranno partecipare, nel 2019, ad un bando pubblico - hanno dato la loro disponibilità a spostare ad Arco (non al castello: servirà un luogo più idoneo) l’intero archivio storico della loro famiglia oggi aMantova.













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