Minore pestato, l’ombra del movente politico 

Brutto episodio durante una festa al Cantiere 26: durante una discussione su CasaPound un diciassettenne colpito da un attivista di Cpi. È finito all’ospedale


di Leonardo Omezzolli


ARCO. C’è il pesante sospetto di un movente politico alla base di un’aggressione ai danni di un diciassettenne avvenuta sabato scorso durante una festa al centro giovani Cantiere 26 di Prabi. I contorni dell’episodio sono tutti da chiarire e, al momento, l’unica cosa certa è il referto del pronto soccorso di Arco, che parla di una prognosi di dieci giorni per ferite al volto e alle ginocchia.

La vicenda, secondo la ricostruzione ai famigliari fatta dalla vittima (non ancora formalizzata in una denuncia) è iniziata quando il diciassettenne ha incrociato nel corso della serata un coetaneo con il quale poche settimane fa ha avuto una discussione sul proprio profilo Facebook. La giovane vittima, infatti, aveva manifestato apertamente il proprio dissenso nei confronti di CasaPound, definita una forza politica fuori legge. Il coetaneo, attivista nella locale sezione di Cpi, ha replicato, scatenando un botta e risposta social dai toni aspri, ma comunque non sfociati apertamente in affermazioni volgari o violente.

La discussione fra i due, però, è ripartita con toni accesi proprio all’esterno del Cantiere 26. Ed è in questo momento che - secondo la ricostruzione della vittima - interviene all’improvviso un ventenne, anche lui noto attivista di Casa Pound ed esperto di arti marziali: il minorenne ha raccontato di aver prima ricevuto due ceffoni e successivamente due pugni, tanto violenti da fargli uscire sangue dal naso e da farlo cadere pesantemente a terra. Il tutto di fronte a numerosi testimoni. Rientrato nei locali del Cantiere 26, il diciassettenne ha chiamato in aiuto il fratello, che lo ha riaccompagnato a casa. Lunedì mattina il giovane è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale di Arco, dove i medici gli hanno diagnosticato traumi guaribili in una decina di giorni.

Ora i famigliari del giovane stanno valutando insieme all’avvocato di fiducia, se e come presentare una querela contro il ventenne, necessaria in questi casi considerando che la prognosi del pronto soccorso è inferiore ai venti giorni, tetto minimo per far scattare d’ufficio un intervento delle forze dell’ordine (a meno che lo sfondo politico della vicenda non porti l’autorità giudiziaria a fare ragionamenti diversi). Va detto che il ventenne, alcune ore dopo l’aggressione, ha chiamato un famigliare del diciassettenne scusandosi.

Insomma, un brutto episodio, che nonostante la giovane età dei protagonisti sembra ricalcare quel clima di odio politico che da ormai troppo tempo si sta respirando anche in Trentino. (g.f.p.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast / Storia

Il Trentino nella Grande Guerra: un fremito dal Trentino irredento

La guerra infuria in Europa, gli uomini tra i 16 e i 50 anni sono al fronte, mentre l’Italia fa i conti con una disoccupazione crescente. In Trentino, come altrove, si dibatte sulla neutralità italiana, criticata dagli “energumeni della parola”. Tra le voci più sonore, quella della fazione che si batte per la “redenzione”, la liberazione dal giogo austriaco.