il caso 

Linfano, il Comune di Arco resiste al ricorso al Tar

ARCO. Com’era pacifico, la giunta guidata da Alessandro Betta ha deciso di resistere al ricorso al Tar promosso dalle associazioni ambientaliste (formalmente dalla sola Italia Nostra, sede di Roma)...



ARCO. Com’era pacifico, la giunta guidata da Alessandro Betta ha deciso di resistere al ricorso al Tar promosso dalle associazioni ambientaliste (formalmente dalla sola Italia Nostra, sede di Roma) contro la delibera del consiglio comunale che ha approvato la variante urbanistica del Linfano. L’amministrazione ha deciso di affidarsi all’avvocato Barbara Zampiero, responsabile dell’avvocatura comunale.

La variante del Linfano è stata duramente contestata dalle associazioni ambientaliste, che avrebbero voluto che i terreni di proprietà dell’Amsa (a nord della statale) rimanessero agricoli, anche per tutelare la produzione del broccolo di Torbole, da tempo presidio Slow Food (solo pochi giorni fa l’associazione ha rilanciato l o slogan “più broccoli, meno cemento”). In sede di pianificazione, le cubature sono scese notevolmente, ma secondo gli ambientalisti è stato comunque tradito il mandato della norma provinciale che chiedeva un “consumo zero” di territorio. Da qui il ricorso al Tar che viene finanziato attraverso una campagna di crowdfunding. Da parte sua, l’amministrazione Betta ha sempre respinto le accuse ed era quindi scontata la decisione di resistete. «L’amministrazione comunale, che ha adottato le scelte urbanistiche oggetto di impugnazione dopo attenta istruttoria e valutazione ponderata di tutti gli interessi pubblici e privati coinvolti - si legge nella delibera - è tenuta a difendere la legittimità dell’azione amministrativa e dei provvedimenti approvati e, pertanto, a resistere nel ricorso».













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