La finestra è uno schiaffo alla storia di Canale 

Intervento osceno nel cuore del borgo medievale. Il sindaco Marocchi: «Verifiche in corso»


di Paolo Tagliente


TENNO. «Canale di Tenno è un agglomerato rurale di origine medievale sopravvissuto quasi intatto nella sua struttura fino ai giorni nostri». Così si legge sul sito internet dei "Borghi più belli d'Italia", l'associazione che raccoglie i luoghi più caratteristici della nostra splendida Penisola. A rendere unico Canale, insomma, è proprio il fatto di aver superato "quasi intatto" i secoli e di presentarsi ora nel suo splendore originario. Premessa lunga, ma necessaria. Perché, partendo da essa, viene naturale chiedersi come sia stato possibile che una famiglia straniera - sembra si tratti di danesi -, dopo aver comperato l'appartamento all'ultimo piano di una delle splendide case che si affacciano sulla piazzetta di Canale, abbia potuto "tappare" un caratteristico "bochér", le aperture del sottotetto da cui, un tempo, veniva fatto passare il fieno, poi immagazzinato per l'inverno, con un orrendo finestrone beige, probabilmente in alluminio, con grandi cerniere in metallo, a vista. Un pugno in un occhio. Un obbrobrio che, negli ultimi giorni, hanno potuto "ammirare" anche le migliaia di persone salite al borgo tennese per la settimana di "Rustico Medioevo". E tutte a chiedersi come sia stato possibile. Tra loro anche Erino Marocchi, presidente del comitato organizzatore della storica manifestazione, che ha segnalato la novità ad alcuni degli amministratori comunali, parsi anche loro all'oscuro di tutto. Chi ha dato l'autorizzazione a mettere quel tappo orrendo in uno dei borghi più belli d'Italia? Chi ha assecondato la richiesta di turisti che, dimostrando la sensibilità di un elefante in una cristalleria, hanno chiesto di poter deturpare un angolo così caratteristico del paese?

Il timore, però, è un altro. Il timore, stato d'animo che in questo caso lascia subito il posto alla rabbia, è che i graditi (?) ospiti abbiano fatto tutto senza autorizzazione alcuna, forse convinti che in Italia tutto sia possibile e che uno possa farla franca anche se gli venisse in mente di mettere le persiane agli archi del Colosseo. Una mancanza di gusto, un'assenza di rispetto e un'insensibilità che lasciano davvero senza parole. A conferma che dovrebbe trattarsi di un'opera abusiva (la speranza è quella), arrivano le parole del sindaco di Tenno, Giuliano Marocchi, anche lui intervenuto a Rustico Medioevo e subito accortosi della bella novità. «Ho subito segnalato la cosa all'ufficio tecnico perché vengano compiute le verifiche del caso su autorizzazioni e concessioni - spiega il primo cittadino - e so che i nostri tecnici si sono messi subito al lavoro. Su Canale c'è la massima attenzione e sono determinato ad andare a fondo su questa questione. Impossibile pensare di abbassare la guardia sulla tutela dell'inestimabile patrimonio che è il nostro borgo medioevale». La speranza, insomma, è che quella bruttura abbia le ore contate.















Scuola & Ricerca

In primo piano