I carabinieri sventano una “truffa del vino” 

La denuncia. I militari trovano a Ledro l’uomo segnalato per altri tentativi nel Bresciano Stava per imbrogliare un ristoratore spacciando vino scadente per bottiglie pregiate



Ledro. Una truffa organizzata con cura, quasi certamente già portata a segno decine di volte. Ma questa volta i due complici non avevano fatto i conti con i carabinieri di Ledro che hanno posto fine al “vizio” di imbrogliare i ristoratori con la vendita di vino che non valeva quanto pretendevano. Per il momento l’attività dei carabinieri ha portato alla denuncia di una persona, ma potrebbero esserci deglis viluppi perché pare assodato che l’uomo in questione avesse una complice che “lavorava” solo tramite il telefono.

L’allarme

È successo nella mattinata dell’altro ieri, quando i carabinieri di Ledro, dipendenti dalla Compagnia di Riva, erano stati avvisati di un soggetto che, proveniente dal bresciano stava ponendo in essere delle truffe ai danni dei ristoratori, le cosiddette “truffe del vino”. Proprio ricercando la vettura segnalata come quella utilizzata dal truffatore, una Ford Fiesta bianca e trovandola nei parcheggi vicino al Municipio, i militari hanno incrociato un uomo che stava uscendo da un ristorante del centro cittadino. I carabinieri hanno intuito subito che si doveva trattare del loro uomo, intuizione confermata poi da un controllo. Nella sua macchina è stato trovato il cartone del vino pronto da consegnare e in tasca i soldi pattuiti, proprio come segnalato dai colleghi bresciani. Il telefono cellulare e il navigatore hanno dato la certezza che si trattasse proprio del soggetto ricercato come autore delle truffe.

La tattica

Come si svolge questa truffa nel dettaglio? Una donna chiama il ristorante e si presenta con dei titoli, quali dottoressa o professoressa, che vuol prenotare un tavolo per il giorno successivo per otto persone per il compleanno del marito, a cui vuol fare come regalo una confezione di sei bottiglie di vino francese pregiato, un Pays d’Oc o Bordeaux della cantina Paul Mas. Dato che questo prodotto non è venduto al dettaglio, ma solo ai ristoratori, la signora chiede al titolare di contattare il rappresentante della ditta importatrice per l’acquisto e che poi lei rimborserà. Il ristoratore chiama così il rappresentante, ovvero il complice, che contratta il prezzo di 500 euro, consigliando la rivendita a 900 euro, paventando un facile guadagno di 400 euro. Una volta accordatisi, una persona si presenta con il cartone di vino e consegna al ristoratore in cambio dei 500 euro, ma solo dopo il titolare scopre di avere in mano vino da 2 euro a bottiglia.

Ora i militari sono al lavoro per verificare se gli stessi, almeno due, un uomo, C.C. 27enne, pregiudicato, residente nel torinese, ed una donna, quella che ha avuto il primo contatto, hanno effettuato altre truffe in zona. Sicuramente in altre zone d’Italia questa truffa è piuttosto diffusa.













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