Arco, lettere anonime  contro Matteotti 

Brutta sorpresa, ieri mattina, per il presidente del Gruppo Costruttori: nel mirino  gli eventi organizzati dall’associazione. Il patron: «Viene voglia di smettere»


di Gianluca Marcolini


ARCO. «Dopo cinquant’anni qualcuno è venuto finalmente a dirmi di smetterla di organizzare manifestazioni ed eventi e che è giunto il momento di rimanere a casa a guardare la televisione anziché faticare mesi e mesi per offrire alla gente molte occasioni di intrattenimento e di aggregazione. Mi sa che è un suggerimento che terrò in considerazione, visto l’apprezzamento che viene dimostrato a me ma anche al Gruppo Costruttori. Non è detto che alla fine si decida di accontentare queste persone che ci vogliono talmente bene da mandarci certi messaggi». Mario Matteotti cerca di buttarla un po’ sull’ironia ma è palese che la vicenda lo ha infastidito, e anche molto. Ieri mattina, il presidente dell’associazione che organizza il carnevale, la Vicolran, la gara di biglie da spiaggia in piazza, le Magie d’estate e che nel curriculum ha l’organizzazione di tutte (ma proprio tutte) le più importanti manifestazioni di intrattenimento che si svolgono ad Arco, ha trovato sul cancello d’ingresso del piazzale dove ha sede l’agenzia di assicurazione gestita dalla figlia, in via Santa Caterina, alcune buste contenenti dei messaggi. «All’inizio non ho capito bene cosa fossero, poi ho cominciato a leggere e sono rimasto a bocca aperta», spiega Matteotti. I messaggi, scritti di proprio pugno, in stampatello, da mano anonima, riportavano accuse e insinuazioni, anche offensive, sull’operato di Mario Matteotti nell’organizzazione delle iniziative per la città. Di fatto, l’anonimo “ammiratore” lo invita a smetterla con «balote e colori fastidiosi», tanto per citare solo uno dei messaggi. Che il diretto interessato ha prontamente raccolto in una foto pubblicata sul proprio profilo Facebook ricevendo numerosi attestati di stima e la solidarietà di cittadini normali e amministratori, sindaco Betta compreso.

Matteotti, ieri, si è recato dai carabinieri di Arco, «non tanto per presentare denuncia, quanto per metterli al corrente di ciò che è successo, che non è proprio un bel gesto; tra l’altro se si volesse scoprire chi è stato basterebbe guardare i filmati delle tante telecamere che ci sono in zona ma non credo sia importante e a me non interessa». Ciò che gli interessa, invece, è capire se la città sia ancora dalla sua parte, se l’impegno profuso quotidianamente per cercare di offrire momenti di svago e di ritrovo venga apprezzato o meno dai suoi concittadini. «Devo dire che ultimamente mi è venuto più di un dubbio e questa cosa non fa che aumentarli».

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