Arco, alberi storici malati: comincia l’abbattimento 

Rischio sicurezza. Niente da fare per il maestoso pino d’Aleppo ubicato nei giardini centrali dove rappresenta un pericolo in caso di maltempo. Monitorato anche un cipresso in via Capitelli


gianluca ricci


arco. Non può resistere oltre nelle malandate condizioni in cui versa e dunque, a breve, verrà abbattuto: si tratta del maestoso esemplare di pinus halepensis che si trova ai giardini centrali sul lato che guarda a via Marconi. Un recente monitoraggio condotto dal botanico meranese Valentin Lobis ha spento anche le ultime speranze di salvezza, la diagnosi è più che chiara: «Nell’impossibilità di applicare modalità tali da ridurre la pericolosità – si legge nella sua relazione – eliminando il rischio di rottura e considerata la vulnerabilità della zona in cui radica, in riferimento ai possibili bersagli sottostanti, si può affermare che l’albero rappresenti un pericolo per la pubblica incolumità». Ecco perché il Comune vuole correre ai ripari ed evitare che un possibile fortunale come quello che ha colpito il nostro territorio alla fine dello scorso ottobre possa farlo cadere, con tutte le conseguenze del caso. Quel vecchio pino d’Aleppo è ormai troppo alto e troppo sbilanciato per poter reggere ad una folata di vento forte: un tempo poggiava addirittura su due tronchi, poi, a causa di un fulmine, ne è rimasto solamente uno e su quello ha proseguito la sua crescita aumentando la sua altezza fuori asse e finendo per pendere pericolosamente da una parte. Nel corso degli anni è poi stato colpito da una grave malattia che ha finito per cariarne la base: condizioni tali da non poter impedire il suo abbattimento. Si tratta del caso più eclatante nell’ambito della campagna di interventi straordinari sulle alberature cittadine che l’amministrazione ha affidato di recente alla ditta Arcopegaso. Alcuni esemplari in giro per la città infatti hanno raggiunto dimensioni significative e hanno sviluppato chiome che in caso di forte maltempo potrebbero diventare fonte di preoccupazione per l’incolumità pubblica. Ecco perché nelle prossime settimane gli operai della ditta incaricata dal Comune provvederanno ad attivare interventi di potatura mirati, proprio per ridurre il rischio di caduta.

Un secondo caso, sul quale era stato richiesto l’intervento dell’esperto di arboricoltura Lobis, coinvolgeva il cupressus sempervirens all’incrocio tra via Donatori di Sangue e via Capitelli, ma l’esperto lo ha graziato, sentenziando che sarà sufficiente eliminare le porzioni disseccate ed effettuare la risagomatura. Almeno per il cipresso sentenza di morte rinviata.

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