“Storia e territorio”, i progetti nelle scuole 

L’associazione di Elvio Pederzolli organizza incontri con i giovani per parlare anche di bullismo



RIVA. “Trentino storia e territorio”, associazione rivana nata ufficialmente sei anni fa, ma attiva da oltre dieci, ha come duplice obiettivo quello di rendere nota e accessibile a tutti la storia locale, e di inserirsi come chiave positiva di lettura nei problemi dell’attualità. Ne celebra i successi il presidente Elvio Pederzolli: «Originariamente, l’associazione prevedeva confini più ampi, comprendendo l’intero Triveneto. Poi, col tempo, le varie sezioni si sono distaccate l’una dall’altra, fino a quanto, nel 2012, è nata la sua versione trentina. L’idea era infatti quella di concentrarsi più da vicino sulla propria realtà territoriale, approfondendone tutti i vari aspetti». Una moltitudine di sfaccettature che ha portato alla delineazione di cinque progetti differenti, portati avanti in maniera parallela. «Il primo, pensato in concomitanza con il centenario della Grande Guerra, è stato una vera sfida per noi - continua Pederzolli - di fronte ad un contributo pubblico irrisorio (parliamo di circa 5 mila euro), abbiamo creato una serie di oltre cinquanta eventi a tema bellico, dalle mostre fotografiche, alle visite ai vari forti presenti in zona, che va avanti ormai da tre anni. Una rassegna che si nutre della sinergia con altre associazioni locali, e che ci ha dato grandi soddisfazioni, come quella di veder riaperto, grazie al nostro contributo, Forte Garda, interamente visitabile da giugno».

Oltre ai luoghi della guerra, centrali per un secondo percorso didattico-formativo sono poi i castelli. «La serie di eventi chiamata “Castelli della luna” permette di conoscere meglio, ma sempre a partire dalle leggende, raccontate attraverso concerti e pièce teatrali, questi edifici storici - prosegue Pederzolli - nel corso del 2017 abbiamo organizzato venti date, per un totale di undici location differenti, alcune delle quali aperte per la prima volta al pubblico». Prossima visita il 26 maggio a Castel Giovo.

Grande attenzione viene poi dedicata, grazie ad un direttivo variegato, che unisce storici, artisti e imprenditori, e grazie al lavoro di decine di volontari, tanto alla ricerca, quanto all’educazione dei ragazzi. «In quest’ultima direzione abbiamo attivato dei percorsi sul territorio in molte scuole ma, in particolare alle primarie di Riva e di Sant’Alessandro, siamo riusciti a dare continuità al progetto, accompagnando gli studenti dal primo all’ultimo anno», aggiunge Pederzolli. Un settore, quello didattico, che l’associazione, presto anche partner ufficiale della Fondazione Museo Storico di Trento, intende approfondire ulteriormente in futuro: «Riteniamo fondamentale “far indossare gli occhiali” ai ragazzi, consentire loro di vedere con maggiore attenzione o forse per la prima volta ciò che li circonda. Allo stesso tempo, poi, vogliamo aiutarli ad affrontare la realtà della vita in cui sono quotidianamente immersi. Penso ad esempio agli smartphone, ai social network e a ciò che comportano in termini relazionali. Oltre al passato, è infatti importante occuparsi del presente». Una convinzione, questa, che ha dato vita al quinto e ultimo progetto: una serie di conferenze dedicate al bullismo, alla violenza di genere e allo stalking. «Incontri sui quali vogliamo continuare a puntare nei prossimi mesi, aprendoli il più possibile al pubblico» - conclude il presidente. (k.d.e.)













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