Nuovi dossi e paraboliche per il divertimento giovane 

Novità al Parco Mandela. Sono iniziati i lavori di realizzazione della pista di “pump track” Costerà oltre 63 mila euro alle casse comunali. Betta: «Nulla di pericoloso, né di estremo»


Sara Bassetti


Arco. Nuova linfa al “polmone verde” più grande della città. Sono iniziati lunedì, al Parco Nelson Mandela di Arco, i lavori che porteranno alla realizzazione di una pista di “pump track”, un circuito chiuso di dossi e paraboliche da percorrersi in bicicletta, senza l’ausilio della pedalata, che tra poco più di un mese diventerà una delle nuove attrazioni dell’area verde delle Braile. Un progetto firmato dall’ingegner Christian Sandoval, che costerà alle casse comunali 63.450 euro. «Si tratta di un’opera che rientra nel modello di sviluppo del Parco che la giunta si è data fin dal suo insediamento – ha commentato il primo cittadino di Arco, Alessandro Betta – è evidente che oggi si debba ragionare anche con quella che è la situazione attuale, con nuovi modelli e nuovi stili di vita, ma una “pump track” è una pista che può essere utilizzata anche in tempi di Coronavirus, pur nel rispetto di tutte le disposizioni volte ad evitare assembramenti».

Il progetto

La pista sarà composta da due tratti con curve di tipo parabolico raccordate a rettilinei con dossi in sequenza, di varia altezza. «Nulla di pericoloso né di estremo – puntualizza Betta - poiché l’opera è destinata a bambini e ragazzi». I professionisti delle acrobazie dovranno ripiegare dunque su impianti alternativi. La superficie di percorrenza sarà realizzata in massetto cementizio autodrenante, in modo da diminuire al minimo gli interventi di manutenzione e da favorire l’integrazione della struttura con il contesto che la ospita. Sarà possibile accedere da un’unica entrata, collocata in corrispondenza delle attuali sedute in cemento per evitare eventuali situazioni di pericolo. Tutte le parti in rilevato saranno ricoperte da uno strato di manto erboso, in modo da rendere l’impianto meno impattante possibile dal punto di vista visivo, mentre tutt’attorno alla pista saranno piantumate essenze arbustive allo scopo di impedire l’accesso (ove non consentito) e di mimetizzare al massimo l’intervento all’interno di quello che rimane pur sempre un parco. «È un momento importante perché quest’opera, a differenza forse dei parco giochi, potrà essere utilizzata già nei prossimi mesi – ha aggiunto il sindaco Betta – e lo è ancora di più perché, in questo momento difficile, diventa un’occasione di lavoro e fonte di attività che non possono che creare soddisfazione».

L’opera è, dunque, un nuovo tassello di quel percorso avviato dall’amministrazione comunale nel 2001, volto a ridare un’identità funzionale al Parco Mandela delle Braile, in cui la scorsa estate sono state installate anche due opere create da designer, architetti, carpentieri e ingegneri, che oggi identificano meglio due degli accessi al parco e, nel contempo, valorizzano gli spazi di socialità e incontro nell’area dedicata agli orti urbani.













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