Le prugne di Dro nuovi ingredienti per lo spezzatino

Dro. Nuovi passi avanti per la susina di Dro, attorno alla quale, il Comitato Pro Chiesa Sant'Antonio, in occasione della sagra patronale degli scorsi giorni, ha creato e rilanciato nuove ricette e...



Dro. Nuovi passi avanti per la susina di Dro, attorno alla quale, il Comitato Pro Chiesa Sant'Antonio, in occasione della sagra patronale degli scorsi giorni, ha creato e rilanciato nuove ricette e nuove sinergie. Si parte allora da quello strano, insolito, ma, a detta degli assaggiatori ufficiali e dei tanti partecipanti all'evento, anche gustoso, spezzatino alle prugne. «Si tratta di un piatto inesistente nella tradizione locale» - racconta il presidente del Comitato, Sebastiano Matteotti - «ma che noi volontari abbiamo appositamente ideato per dare, nel nostro piccolo, una nuova chiave di lettura a un frutto così prezioso per il nostro territorio e per lungo tempo trascurato». La ricetta, inventata in realtà quattro anni or sono e perfezionata nel tempo, ha così fatto il suo “debutto in società” sabato scorso, alla presenza di assaggiatori selezionati, tra la stampa locale, gli operatori turistici di Garda Trentino e i ragazzi dell'associazione Oasi Valle dei Laghi. A seguire, circa un'ottantina di altre persone hanno potuto gustare la stravagante prelibatezza. «Sicuramente il prossimo anno la riproporremo, visto il successo» - aggiunge ancora Matteotti - «ma è nostra intenzione mantenerlo sempre come un piatto “per pochi”, gourmet, pur essendo proposto in una sagra». Fregiata negli anni del marchio Dop (nel 2012) e De.Co Alto Garda e Ledro (nel 2018), come hanno ricordato il sindaco Vittorio Fravezzi e il consigliere delegato Mauro Lutterotti, presenti alla serata, la susina di Dro trova insomma nuove forme per esistere in tavola. Un modo, questo, per donarle forse, allo stesso tempo, anche nuovi mercati. «Speriamo che in futuro possa rilanciarsi ulteriormente, sia nella coltura, che nella vendita. In questo senso crediamo molto nella proposta di nuovi progetti di sinergia che, oltre all'amministrazione e alla Cooperativa Valli del Sarca, possano vedere coinvolti anche noi volontari» - conclude il presidente del Comitato. K.D.E.















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