Gli “Spaventacoronavirus” aiutano l’America Latina 

L’iniziativa. Lauretta Carmellini, volontaria della onlus “Operazione Mato Grosso”, ha creato i pupazzi riciclando abiti vecchi. Ora abbelliscono il Parco Mandela e gli orti privati dell’Alto Garda


Sara Bassetti


Arco. Il Coronavirus, nella sua drammaticità, ha però stretto i rapporti umani. Collaborazioni di donne e uomini che hanno sentito il bisogno di manifestare agli altri vicinanza e affetto. Associazionismo e volontariato che, quotidianamente, hanno messo e stanno mettendo tutto il cuore per dare risposte strutturate e concrete ai bisogni delle comunità, ovunque esse siano.

«È iniziato tutto per caso, ma sono profondamente convinta che se ognuno di noi fa la sua piccola parte, il progetto assume un immenso valore». A dichiararlo, l’arcense Lauretta Carmellini, volontaria di Operazione Mato Grosso, la onlus da anni opera in America Latina, con attività di sostegno alle popolazioni locali, molte delle quali vivono nella più totale povertà. «Non essendo riusciti a raccogliere fondi a favore dell’associazione con le nostre consuete attività, mi sono ingegnata per dare un piccolo contributo con un metodo alternativo – dichiara Lauretta Carmellini – realizzando degli “Spaventacoronavirus”, spaventapasseri che sono stati posizionati negli orti del Parco Mandela, ad Arco, e nei giardini di chi ha voluto dare il proprio sostegno».

Un modo per abbellire gli orti, ma, soprattutto, per regalare un pò di serenità. «Ho riciclato moltissimo abbigliamento e molti tessuti, grazie anche alla collaborazione con il gruppo del Ricircolo, nato proprio per valorizzare una pratica che, in questo momento di crisi, è ancora più necessaria – aggiunge – ma è stato un modo per ricordare anche una perdita affettiva, perché qualcuno ha voluto che realizzassi il suo spaventapasseri con gli abiti di una persona cara scomparsa in questi drammatici mesi».

Di recente Lauretta con tessuti ricilati ha iniziato a realizzare anche cuscini caldi e leggeri, ideali per chi ama fare trekking in montagna, e con gli ombrelli rotti delle simpatiche borse, il cui ricevato, attraverso Operazione Mato Grosso, verrà devoluto a sostegno dell’ospedale di Zumbahua, in Ecuador, dove l’emergenza Covid-19 sta dilagando. «Il valore della collaborazione è prezioso – ha concluso Lauretta – così come è grande il cuore di chi dona la parte che può, ognuno con le proprie capacità». Chi fosse interessato a contribuire acquistando un cuscino può contattare il numero 333/9334050.













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