Fedrigotti cacciato «Una decisione incomprensibile»

Ledro. Come era prevedibile, non si è fatta attendere la risposta “pepata”, dell’ormai ex assessore del Comune di Ledro, Fabio Fedrigotti, all’annuncio del suo “licenziamento” dalla giunta municipale,...


Aldo Cadili


Ledro. Come era prevedibile, non si è fatta attendere la risposta “pepata”, dell’ormai ex assessore del Comune di Ledro, Fabio Fedrigotti, all’annuncio del suo “licenziamento” dalla giunta municipale, “colpevole” di candidare alle prossime elezioni del 3 maggio con una propria lista civica, assieme ad altre due analoghe compagini, in contrapposizione a quelle del sindaco Renato Girardi e degli altri assessori. Un provvedimento ritenuto incomprensibile dall’interessato in quanto, egli scrive in una nota, “Tradisce il mandato degli elettori che con il loro consenso hanno desiderato volermi in giunta come il più votato della valle di Ledro. Il sottoscritto, seppur non condividendo talune scelte, in particolare di natura ambientale, è rimasto nell’esecutivo per assolvere al mandato ricevuto cercando di limitare decisioni contro le persone e contro la natura. Non sono stati rispettati rapporti, se non di amicizia, perlomeno di educazione amministrativa maturata nella collaborazione di cinque anni. Sono stato “epurato” senza ragioni concrete, senza motivi di valenza pubblica, senza neppure convocarmi in ufficio nel momento finale della legislatura in cui si opera solo con l’ordinaria amministrazione. I colleghi di giunta si sono giustificati solo con la paura di perdere le elezioni. È un approfittarsi del ruolo pubblico ricoperto con una motivazione illogica e di una scelta improntata solo a meri fini elettorali di beneficio personale e non al bene collettivo. Il sindaco dimentica le innumerevoli volte che l’ho sostituito, perché assente, in tanti avvenimenti istituzionali, in particolare, tra ricorrenze di vario genere e cerimonie d’inaugurazione”. Fabio Fedrigotti ritiene che il motivo “sotterraneo” della cacciata è l’aver scoperchiato nelle ultime settimane casi, quali una variante urbanistica con quattro dei dodici componenti della maggioranza consiliare incompatibili per conflitto d’interessi (Erik Cellana, Ezio Tarolli, Dario Trentini e Natale Dalbosco) o l’opportunità del rilascio di una concessione edilizia al sindaco per la realizzazione di una nuova struttura turistica. Altre ipotesi dell’allontanamento potrebbero derivare dal chiedere ragione di alcune azioni recenti sui comandi e mobilità del personale, la gestione di appalti, la programmazione di opere pubbliche, la turnazione di progettisti.

«La decisione di un assessore a sostegno di un candidato sindaco alternativo all’attuale – conclude Fabio Fedrigotti – si sta verificando anche nella vicina Arco (sindaco Betta e vicesindaco Bresciani) come in altri Comuni e da nessuna parte si viene “licenziati” per tali ragioni, che ledono la mia onorabilità ed onestà».













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