Ledro - L’interrogazione di Fabio Fedrigotti 

«Degrado ambientale, ma Intervento 19 non parte»

Ledro. In valle di Ledro il degrado ambientale è evidente con l’arrivo dei primi turisti, ma non è ancora iniziato il programma Azione 19 (il Progettone di un tempo) che contribuisce ad eliminarlo...



Ledro. In valle di Ledro il degrado ambientale è evidente con l’arrivo dei primi turisti, ma non è ancora iniziato il programma Azione 19 (il Progettone di un tempo) che contribuisce ad eliminarlo oltre ad essere un collaudato strumento occupazionale di politica sociale. Lo scrive in una interrogazione inviata al sindaco Renato Girardi il consigliere comunale Fabio Fedrigotti.

“Con tale iniziativa – rammenta l’interrogante – l’Amministrazione Comunale ha il privilegio di avere a disposizione oltre 30 persone, di ambo i sessi, per una duplice attività: la custodia e la comunicazione nei musei sul territorio e la manutenzione del verde pubblico. In quest’ultimo settore si ravvisano le maggiori urgenze d’intervento in quanto tutte le aree verdi attrezzate, i parcheggi, i giardini e quelle pubbliche in generale si presentano invase da arbusti infestanti ed erbacce di ogni genere. In questi giorni si sta riattivando la presenza turistica e la visione del nostro territorio in tale stato di incuria e abbandono non è certamente invitante al loro soggiorno”.

Fabio Fedrigotti si sofferma sulla funzione sociale dell’Azione 19 che, tramite un contributo provinciale, dalla primavera all’autunno esplica una duplice funzione. Occupa delle persone che hanno difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro ordinario (età avanzata, categorie protette, titolari di professionalità non più richieste ecc.). Tra le opportunità, consente di maturare i diritti per ottenere la in pensione, oppure il rientro nel lavoro abituale attraverso idonee politiche attive di crescita, formazione e riqualificazione. Fabio Fedrigotti precisa di essere stato sollecitato ad intervenire da dei lavoratori di Azione 19 che sono senza reddito in quanto sono disoccupati dallo scorso novembre. Tale periodo di forzata inattività viene pagato (poco più di 2 mila euro) in una unica soluzione a luglio di ogni anno. Si tratta di una modalità di versamento ritenuta inadeguata (qualcun la definisce inaccettabile) e registra unanimi contrarietà, ma, per ora, non si prospetta alcuna soluzione alternativa. A.CAD.















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