AMBIENTE

Alla Fem 11 corsi in gestione del verde urbano. Fra le lezioni l'uso della motosega

Tra le novità del 2019 le tecniche idroponiche



TRENTO. Nel 2019 la Fondazione Mach di San Michele organizza 11 corsi in gestione del verde urbano e ortofloricoltura.

Fra gli argomenti trattati ci sono valutazione della stabilità degli alberi e potatura, certificazione per addetti lavori in quota, utilizzo della motosega, ma anche decorazioni floreali e, novità del 2019, tecniche idroponiche e muri a secco.

Si parte l’11 gennaio con le 16 ore di “Arboricoltura urbana” che prevede basi di morfologia ed eco-fisiologia generale sulle specie arboree ornamentali, tecniche per la corretta messa a dimora degli alberi e primi interventi, principi della potatura e tecniche di taglio, oltre a valutazione di stabilità e delle principali problematiche fitosanitarie degli alberi nei centri urbani. Sempre per il verde urbano a marzo – con bis a ottobre - partirà il corso di tree climbing (40 ore), valido per l’ottenimento della Certificazione per “Lavoratori addetti ai sistemi di accesso e posizionamento mediante funi su alberi”. Seguirà poi la formazione sull’utilizzo della motosega (16 ore) e quella sulla valutazione della stabilità delle piante.

Per quanto riguarda invece il settore ortoflorovivaistico, il 17 gennaio è in partenza il corso di decorazione con elementi floreali e naturali (20 ore) mentre ad aprile si terrà quello sul mazzo legato (21 ore). Novità nell’offerta 2019 sono poi gli appuntamenti sulle tecniche idroponiche (32 ore, 18 gennaio – 8 marzo) e sui muretti a secco (18 marzo – 22 marzo). Tutti i corsi sono a pagamento e verranno attivati con un numero minimo di iscritti. Per informazioni gli interessati dovranno contattare l'indirizzo lorenzo.adami@fmach.it.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Film Festival

Lo scioglimento dei ghiacciai nella poetica del teatro trentino

La Stagione Regionale Contemporanea si conclude con “Rimaye” di AZIONIfuoriPOSTO, che stasera (3 maggio) darà spazio a un’indagine su ciò che è destinato a sparire e alla sua eredità, mettendo in relazione corpi umani e corpi glaciali. Entrambi infatti sono modificatori di paesaggio e custodi di memorie


Claudio Libera