Anniversario speciale

Trent'anni di giornalismo: che nostalgia per quegli anni Novanta

Il primo articolo sul football americano, poi l'hockey e mille altre storie, non solo di sport


Maurizio Di Giangiacomo


LEVICO TERME. Eccolo, il primo articolo della mia carriera. E' uscito sull'Alto Adige del 4 aprile 1990, trent'anni fa, e scusate se per l'occasione ho deciso di scrvere di me. Che poi, a dire la verità, non è tanto di me che voglio scrivere, quanto delle strane traiettorie della vita - discorso che vale per tutti -, del giornale e del giornalismo di quegli anni, non solo a Bolzano. 

E allora andava pubblicata un'altra foto, quella che mi ritrae ai Mondiali di hockey su ghiaccio di Italia '94, al Palaonda, assieme a Hermann Hilpold e, soprattutto, all'allora caposervizio della redazione sportiva, Lazzareno Mini. Avevo appunto iniziato a scrivere quattro anni prima. Non c'era nessuno che potesse o volesse scrivere di football americano - sport che avevo praticato per anni - e dal giornale mi chiesero se potessi essere interessato. Fino al giorno prima a scrivere un articolo non ci avevo mai pensato, dal giorno successivo - insegnamento alle Iti e all'Ipia a parte - non ho più fatto altro. E sì che Mini era stato terribilmente chiaro: "Qui di soldi non ne guadagni (allora erano 130 lire a riga, ndr) e non t'illudere di poter essere assunto". 

Festa per il pensionamento di "Ciccio" Mastropaolo: da sinistra il festeggiato, Mauro Fattor, Giancarlo Rudari, Alessio Pompanin, il sottoscritto e Gianni Dalla Costa

In effetti di anni da collaboratore (dal 1994 ex articolo 2) ne ho fatti tanti, ben 9. Dal football americano all'hockey, dall'hockey al calcio, l'estate in cronaca di Bolzano sotto la guida di Paolo Campostrini (ricordo di aver scritto della cessione delle Acciaierie), con grande interesse anche per la scena politica nazionale, messo a frutto soprattutto a Radio Tandem: nella foto sotto sono con l'allora consigliere provinciale della Rete di Leoluca Orlando, Vincenzo Passerini.

Ma è nello sport, forse sbagliando, che mi sono diciamo "affermato". Del resto, assieme a me a Radio Tandem, oltre all'attuale caporedattore dell'Alto Adige ed amico Luca Fregona, hanno bazzicato anche Pietro Nicolodi (Sky Sport), Paolo Ianieri (La Gazzetta dello Sport) e Gianfranco Benincasa, che fa base alla Rai di Trento ma è spesso inviato per Rai Sport.

L'amore più grande, parlando di sport, è stato probabilmente l'hockey (nella foto sopra sono con Robert Oberrauch). Ne ero appassionato fin da ragazzo, ho trascorso innumerevoli pomeriggi al Palaghiaccio d via Roma, seguendo anche gli allenamenti delle giovanili del Bolzano. Non ho perso una partita non so per quanti anni, occuparmene per lavoro è stato un sogno. I playoff a Milano e Varese, gli scudetti biancorossi degli anni '90, tante edizioni dei Mondiali vissute da inviato tra Monaco di Baviera, Vienna, Helsinki, San Pietroburgo, Hannover, un viaggio di lavoro a Edmonton, in Canada, per assaggiare la National Hockey League nella tana degli Oilers. Bei ricordi.

Poi, 21 anni fa, è arrivata l'assunzione. Prima di tornare allo sport (nella foto qui sopra sono ad Appiano Gentlle con l'allora allenatore dell'Fc Alto Adige Giuseppe Sannino, dopo l'amichevole con l'Inter) ho dovuto lavorare parecchio in cronaca. Poi, nel 2003, è arrivato il trasferimento a Trento e, con questo, l'opportunità di raccontare tante altre storie di sport: Gilberto Simoni, Cristian Zorzi, i campioni dell'Itas prima e dell'Aquila dopo. E siamo ai giorni nostri, non senza una punta di nostalgia per i tempi che furono. 

Ah, tornando al primo articolo: i Jets Bolzano si riscattarono.













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