L'Aquila Basket e il testimone tricolore



La vittoria più clamorosa dell’Aquila Basket, ancora più roboante dei due successi ottenuti con gli isolani nel corso della regular season 2014/2015, perché consumata ai danni della squadra campione d’Italia in carica. E il tonfo più fragoroso del Banco di Sardegna, perché arrivato dopo il cambio della guardia tra il buon Meo Sacchetti e coach Calvani, quando la Dinamo sembrava aver rialzato la testa dopo un avvio di stagione al di sotto delle aspettative. Invece la batosta inflittale dalla Dolomiti Energia ha fatto ripiombare tutto l’ambiente nell’incubo di una stagione fallimentare, con la squadra fischiata dalla gente del PalaSerradimigni e il presidente Sardara che non ha trovato niente di meglio da fare che annunciare le sue dimissioni, che arriveranno a giugno.

Insomma, Sassari sembra già pronta a porgere il testimone tricolore a Trento. E l’Aquila Basket 2.0, non più Mitchell-dipendente ma squadra “democratica”, capace di uscire da uno dei parquet più caldi del massimo campionato con sei giocatori in doppia cifra, è pronta a raccoglierlo. Intendiamoci: questa è la Serie A, tutti possono sempre vincere e perdere con tutti; Cremona sogna, Milano, Venezia e Reggio Emilia restano le più serie pretendenti al titolo, ma l’impressione è che per conquistarlo dovranno fare i conti fino in fondo anche con la Dolomiti Energia.













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