In viaggio con i pappagallini. Due o tre cose che abbiamo imparato sui camperisti



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Dopo un lunghissimo viaggio in Norvegia, eccoci qua, dieci anni dopo, nel nord della Francia in camper. Camperisti a noleggio (e quindi abusivi della categoria) ecco alcune cose che abbiamo imparato sui camperisti veri.

Mezzo. I camperisti lo chiamano così: il " mezzo", anche se nei casi più estremi il veicolo non è un mezzo per arrivare alla meta, ma è il fine stesso, cioè la ragione di vita del proprietario che - con la scusa di raggiungere di tanto in tanto qualche luogo, per lo più il parcheggio di un lontano supermercato o un campeggio - si dedica alla manutenzione, alla personalizzazione e al perfezionamento esasperato del suo mezzo.

Livello. Per un camperista il livello è importantissimo: un mezzo perfettamente parcheggiato in piano, infatti, è garanzia di un confortevole sonno notturno ed evita problemi durante le operazioni di cucina. Ma al camperista non basta la planarità percepita di cui qualunque essere normale si accontenterebbe: "sì dai, sembra in piano". No, lui punta alla perfezione ed è per questo che al momento di mettere in sosta il mezzo oltre ai cunei da posizionare sotto le ruote, sorprendendo i passeggeri, tira fuori pure la livella a bolla.

Wc chimico. Ogni camper ne è dotato ma è come se non esistesse perché il camperista ne vieta l'uso ai passeggeri (che devono utilizzare i servizi pubblici) preservando il minuscolo bagno del mezzo (che è molto simile a quello di un treno) per i casi di reale e comprovata necessità.

Navigatore. Il vero obiettivo per cui un camperista adotta un navigatore satellitare a bordo del suo mezzo non è essere aiutato a scegliere la strada ma dimostrare di saperne più del gps. Sospettoso, diffidente, il camperista - forte di migliaia di chilometri in viaggio - si vanta si sentire "a naso" quale è la strada giusta per arrivare al porto. Finché, l'unica volta che cede ai suggerimenti del navigatore, tentato incautamente dal "percorso più breve" si ritrova incastrato in un divieto ai mezzi alti più di tre metri (il suo arriva orrendamente a 3,30) con una colonna d'auto alle spalle che gli impedisce di fare marcia indietro.

Televisione. Il trionfo di un camperista è ricreare con esattezza le condizioni di casa a migliaia di chilometri di distanza, all'interno di quella bolla d'aria domestica che è il suo mezzo, con cui si sposta sulla terra guardando dall'oblò come farebbe un astronauta dallo spazio. Per questo, giunto alla meta, qualunque essa sia, dopo aver livellato il camper, alza la parabola satellitare che gli consente di seguire, ovunque e trionfalmente, i programmi di casa.

Tappetino. Con lo stesso spirito illustrato al punto precedente la moglie del camperista, quando il mezzo è in sosta, finalmente in piano, dopo essersi complimentata con il marito per l'esecuzione perfetta della manovra, posiziona un gradino mobile all'esterno del mezzo e ci stende sopra un tappetino con la scritta "benvenuto". Appesa allo specchietto di un camper parcheggiato nell'area sosta di un porto bretone è stata fotografata anche una gabbietta con due pappagallini: più casa di così...

La sindrome da tornante. Come gli automobilisti, dopo aver macinato centinaia di chilometri, scaricano dal bagagliaio sedie e tavolino per improvvisare un pic nic all'interno di un tornante, così i camperisti, conquistata una polverosa piazzola con vista su un'area artigianale, estraggono la veranda per delimitare la provvisoria proprietà di quell'angolo di terra.

Il garage. È la parte posteriore dei camper di dimensioni più abbondanti. Chiamarla bagagliaio sarebbe ingeneroso, il termine navale stiva rende meglio l'idea, ma il camperista la chiama (giustamente) garage e vi estrae nell'ordine: piccoli scooter, biciclette elettriche, monopattini a motore, biciclette ultra piegabili, utili per realizzare il sogno di mobilità nell'ultimo miglio, dove il camper non può arrivare.

L'indotto. Il camperista rivendica di sostenere l'economia locale delle piccole comunità in cui si reca in visita. Ma ugualmente si vanta della grande autonomia del suo mezzo che - dotato di frigorifero trivalente completo di congelatore e grandi serbatoi d'acqua - gli consente una completa autonomia.

Il saluto. Lungo le strade di tutta Europa i camperisti alzano la mano in segno di saluto quando incontrano un loro simile in viaggio lungo la corsia opposta. Loro sanno perché.













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