Lo spazio sacro sorvegliato da bestie-uomini

Le nostre chiese offrono un bestiario medioevale trasformato in geometria ornamentale che presiede e dirige il movimento delle immagini e ritma la varietà del gioco, proiettando e moltiplicando un...



Le nostre chiese offrono un bestiario medioevale trasformato in geometria ornamentale che presiede e dirige il movimento delle immagini e ritma la varietà del gioco, proiettando e moltiplicando un importante schema difensivo. È a questo strano popolo formato da uomini, bestie e uomini-bestie che è stato delegato il compito di sorvegliare lo spazio sacro. In un tempo in cui non c’era differenza tra alto e basso, fuori e dentro, colto e incolto. Tutto faceva parte di un tutto. Per quanto isolate, le chiese della nostra regione offrono una ricchezza scultorea poco nota e poco valorizzata. Eppure sta in questa presenza muta la forza delle immagini che si fanno storia. Ammirare questi visi e musi arruffati, la cui collocazione ci costringe a torcere il collo, ci avvicina all’uomo medioevale, all’uomo di montagna, combattuto tra il fascino dell’ignoto demoniaco e l’allontanamento dello stesso attraverso l’immagine apotropaica. Non ce ne accorgiamo ma gli scaccia-maligno esercitano la loro funzione ancor oggi, in tempi di smartphone e hi-tech. (f.d.)













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