DANZA»IL CONCERTO DI VENEZIA DIRETTO DA MYUNG-WHUN CHUNG

ROVERETO. Non saranno danzatori sulle punte e note di walzer viennesi a salutare il Nuovo Anno, ma sul patrimonio musicale nazionale che dal 2004 è il programma del Concerto di Capodanno suonato a...


di Katja Casagranda


ROVERETO. Non saranno danzatori sulle punte e note di walzer viennesi a salutare il Nuovo Anno, ma sul patrimonio musicale nazionale che dal 2004 è il programma del Concerto di Capodanno suonato a Teatro La Fenice di Venezia e trasmesso rigorosamente alle 12.30 dell’1 gennaio, danzeranno le coreografie della Compagnia Abbondanza Bertoni di Rovereto. I dettagli sono stati resi noti ieri in incontro che Michele Abbondanza ed Antonella Bertoni hanno presenziato a Rovereto a Palazzo Alberti di Rovereto. «Una proposta inaspettata - racconta Antonella Bertoni - quella arrivata dalla Rai in tarda primavera e che chiedeva a noi di coreografare appunto alcuni momenti del Concerto di Capodanno di RaiUno. Una proposta audace, bella ma rischiosa, in quanto la danza contemporanea per la prima volta sostituisce il balletto, quello classico, affidato dal 2004 a due istituzioni come il Teatro Opera di Roma e il Teatro alla Scala di Milano, che si sono alternati in tutti questi anni. Ciò ci rende felici per due ragioni, la prima è quella di essere portatori di un afflato moderno con il linguaggio del teatro danza che apre le porte di istituzioni più classiche, e poi per il fatto che questo onore è stato dato a noi». Il Concerto di Capodanno che sarà eseguito a Venezia, al Teatro La Fenice martedì 1 gennaio sarà anche proposto in diretta su RaiUno, dove sarà proposto non solo al pubblico italiano ma anche in mondovisione in ben cinque Paesi fra cui Canada e Giappone. Due ore complessive con un intervallo di venti minuti. Il concerto diretto da Myung-Whun Chung vede ospiti dell’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice la soprano Nadine Sierra e il tenore Francesco Melioltre ai Piccoli Cantori Veneziani, e sarà quindi proposto in replica sempre l’1 gennaio 2019 alle 18.30 su Rai5. Sempre l’1 gennaio il Concerto sarà riascoltabile alle 20.30 su Rai Radio 3 ,mentre Rai5 proporrà un’ulteriore replica il 7 febbraio alle 21.15. Quindi sarà visibile su Artè. «Il nostro è stato un approccio entusiasta - continua Antonella Bertoni - come stimolo, nello stesso modo in cui ci approcciamo ad ogni esperienza che esuli dal nostro ambito di spettacolo teatrale. Nello stesso modo in cui abbiamo affrontato la registrazione di “Vieni via con me” con Fazio e Saviano oppure i brevi interventi nel film di Bertolucci “Io ballo da sola”, ma anche nei laboratori che ci vengono richiesti di formazione e selezione di giovani nuovi manager di banca. Ci piace tutto ciò che esce fuori dalla nostra comfort zone e siamo convinti che la danza contemporanea contiene risposte vincenti ad un codice di danza più classica».

Nessun timore del confronto di due mondi così differenti quindi, quello classico e quello contemporaneo e lo stimolo dovuto alla collaborazione con un mondo istituzionale per eccellenza, quello della Rai e del Concerto di Capodanno. Un lungo lavoro iniziato a Teatro La Cartiera e poi portato sul set «Abbiamo lavorato su tempi brevissimi per noi, 5 minuti frazionati in pochi secondi di coreografia che magari attaccavano a metà di una frase musicale e finivano a metà di una ulteriore frase musicale. Tuttavia lavorare con performer di danza contemporanea permette lo spazio dell’improvvisazione soprattutto per la morfologia delle location». Tre i set, la Biennale Architettura 2018 di Venezia, il Conservatorio Benedetto Marcello sotto le arcate esterne e l’Isola di Burano, scelta per la sigla che ha visto coinvolti i tre giovani danzatori della Piccola Compagnia Abbondanza e Bertoni con una ventina di bambini di un’associazione multietnica di Marghera. «Abbiamo girato a fine novembre - spiega la Bertoni - con tempo inclemente che ha messo a dura prova i danzatori ma anche la troupe in un estenuante serie di ciak per trovare il momento perfetto. Tuttavia abbiamo lavorato con le punte di diamante dei nostri collaboratori e danzatori scelti con cui c’è stato un grande e virtuoso affiatamento». Le musiche affidate alle coreografie sono estratte da Fuoco di Gioia dall’Otello di Giuseppe Verdi e Preludio da La Traviata sempre di Verdi. «L’emozione più grande è stata quella del lavoro di ripresa, il confronto con il regista e la creazione e poi l’orgoglio è quello di portare dopo la Scala di Milano e un’istituzione come il Teatro Opera di Roma, la cittadina di Rovereto e la nostra compagnia ad affiancare un evento così importante ed atteso». Le coreografie saranno viste solo dal pubblico televisivo e mandate in diretta nell’esatto momento in cui in sincrono parte la frase musicale su cui si è lavorato, mentre il pubblico in Teatro potrà solo godere dell’ascolto del concerto. «Il mio auspicio-termina la Bertoni -è che la Rai prosegua su questa strada nell’esplorazione delle potenzialità della danza moderna e se non nego il piacere che avremmo nell’essere richiamati, mi auguro che altri coreografi con cifre differenti possano mettersi in gioco».













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